(Adnkronos) – “Non mi sono paragonato a Jack London. Ho voluto fare un confronto tra un modo diverso di raccontare l’amore. I due protagonisti, Martin Eden come Stefano Mancini, sono cambiati per amore di una donna. Mi dispiace che molte persone possano criticare senza aver letto la ricerca che ho fatto”. Risponde così, interpellato dall’Adnkronos, lo scrittore Federico Moccia, commentando la notizia della sua laurea in Lettere moderne all’università Marconi conseguita con una tesi sulla comparazione della visione del concetto di ‘amore’ tra lo stesso Moccia e Jack London. Dopo l’annuncio dello stesso Moccia sui social, oltre ai complimenti per il risultato, il 59enne scrittore romano è stato raggiunto da una valanga di post ironici e dissacranti su quello che stato interpretato come azzardato paragone.
Moccia replica raccontando un aneddoto: “Una volta sono entrato in una farmacia per comprare delle aspirine e la commessa mi ha detto: ‘Lei è Moccia Non mi sono piaciuti i suoi libri’. Allora per curiosità le ho domandato: ‘ma quale in particolare non le è piaciuto?’, e lei mi ha risposto… ‘No, no, non li ho letti…’. Ecco, ho sorriso ma io non potrei mai fare una critica senza sapere di cosa sto parlando”.
Sulla tesi che Moccia ha presentato, e che insieme al corso di laurea gli è valsa il voto di 107 su 110, ha spiegato all’Adnkronos: “Non si deve smettere mai di studiare. Ho voluto ringraziare Jack London e tutti gli insegnanti che mi hanno fatto amare leggere e scrivere. Nella tesi spiego come anche Jack London fu criticato mentre non faceva altro che raccontare la sua vita. Lo stesso accadde a me quando ho scritto ‘Tre metri sopra il cielo’. Le case editrici lo hanno rifiutato lo ritenevano eccessivo eppure era la mia vita. L’ho pubblicato di tasca mia ed è diventato nel tempo un successo incredibile tanto da essere pubblicato quest’anno in America!”, spiega l’autore. Che conclude con un monito: “La tesi è un invito a tutti a credere in se stessi”.