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Fratelli d’Italia chiede le dimissioni di Berlingerio. Lei chiarisce: «Nessun attacco al Governo»

«In merito alla strategia #mareAsinistra e alla reazione suscitata dalla sua illustrazione in una recente intervista è opportuno dare qualche chiarimento». Lo afferma, in una nota, Gianna Elisa Berlingerio, direttrice del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia, dopo le polemiche nate a seguito di una sua intervista sulla misura regionale che mira ad attrarre talenti…

«In merito alla strategia #mareAsinistra e alla reazione suscitata dalla sua illustrazione in una recente intervista è opportuno dare qualche chiarimento». Lo afferma, in una nota, Gianna Elisa Berlingerio, direttrice del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia, dopo le polemiche nate a seguito di una sua intervista sulla misura regionale che mira ad attrarre talenti in Puglia.

I parlamentari pugliesi di Fratelli d’Italia hanno chiesto le dimissioni di Berlingerio “accusandola” di aver attaccato il Governo Meloni. «Parole inaccettabili che dovrebbero essere seguite da immediate dimissioni e che rompono quel patto di collaborazione, e anche di lealtà istituzionale, che deve sempre esserci tra Enti locali e governo centrale, anche quando questi siano di “colori” diversi», dicono i parlamentari FdI. «Un dirigente non fa politica e non rilascia interviste dove incita a “combattere, combattere” contro un governo di qualunque colore esso sia. Un capo dipartimento dirige un settore assicurando la legittimità e la fattibilità delle proposte politiche che sono in capo all’assessore, al presidente e alla Giunta. Per questo motivo riteniamo che Berlingerio non sia adatta a un ruolo ‘terzo’ come sono quello di tecnico o di dirigente. Presenteremo una mozione per chiedere le dimissioni», aggiungono.

«Ben lungi dal voler attaccare il Governo – chiarisce Berlingerio -, le mie parole erano quelle di chi si trova tecnicamente ad applicare le norme e registra una criticità». La direttrice del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia fa riferimento, in particolare, al Fondo di coesione che non permette più di «finanziare i servizi (come per esempio quelli rivolti alla cura dell’infanzia o delle persone anziane o non autosufficienti)». Circostanza che, prosegue, «è, appunto, una criticità, peraltro sollevata da tutte le Regioni in sede di Conferenza e condivisa dalle strutture tecniche. Evidenziarla – chiarisce Berlingerio – ha lo scopo di condividere l’esigenza di una riflessione aggiuntiva e certamente non quello di creare tensione. Chi sta nelle amministrazioni pubbliche, sia come dipendente tutti i giorni a lavoro, sia come direttore di un dipartimento e quindi con un difficile ruolo di organizzazione e di raccordo con la politica, ha il dovere di rispettare le leggi ma anche di trovare soluzioni e superare le difficoltà a favore della comunità amministrata».

L’indicazione della Giunta sulla strategia di attrazione dei talenti, chiarisce, «è quella di far partire il processo partecipativo intorno al documento preliminare approvato e di coinvolgere tutti: istituzioni, imprese, parti sociali, terzo settore. Ma naturalmente prima di tutto la politica: sia maggioranza che opposizione in un confronto aperto e democratico che consenta una scrittura condivisa con tutto il territorio anche in applicazione dei principi di collaborazione istituzionale fra i diversi livelli di governo. Il decremento demografico è un fenomeno nazionale: persino la Regione Emilia-Romagna ha perso circa 15.000 abitanti all’anno negli ultimi anni ed è corsa ai ripari con una legge sulla attrazione dei talenti pubblicata a febbraio del 2023. Per attrarre cittadini (che restino, che ritornino o che arrivino) in un territorio è necessario assicurare un ecosistema di condizioni: il lavoro certamente ma anche la qualità della vita che passa attraverso le infrastrutture materiali ed immateriali del territorio stesso. In questo ambito quindi i servizi sono da considerarsi una componente di cui si tiene particolarmente conto. Spero che questa sia una occasione per aprire un dibattito costruttivo che faccia il bene della Puglia ed, in questo caso specifico, delle persone che decidono di viverci», conclude la direttrice del Dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia.

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