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Falez si candida alla Fisi: ‘Serve presidente per il dopo Roda, da me passione ed esperienza’

(Adnkronos) - "Ho deciso di candidarmi alla presidenza della Fisi perchè sono romano ma ho tanta montagna dentro di me, nel mio dna e per il tempo che vi ho dedicato. Secondo motivo perché c'era la necessità di cambiare presidente, visto che l'attuale numero uno, Flavio Roda, non potrà candidarsi per il quarto mandato, c'è…

(Adnkronos) – “Ho deciso di candidarmi alla presidenza della Fisi perchè sono romano ma ho tanta montagna dentro di me, nel mio dna e per il tempo che vi ho dedicato. Secondo motivo perché c’era la necessità di cambiare presidente, visto che l’attuale numero uno, Flavio Roda, non potrà candidarsi per il quarto mandato, c’è una legge e una sentenza del Collegio di garanzia. Partendo da questo presupposto ho voluto mettere a disposizione la mia passione, pensando che le mie caratteristiche personali, la mia esperienza professionale e la mia capacità di gestire sistemi complessi, possano dare un contributo positivo per la Fisi del futuro. Il mio modello partirà da quanto ha fatto Roda fino ad ora, per fare di più e meglio, ma soprattutto con un modello diverso da quello usato da lui, un modello più aperto”. Sono le parole con cui Alessandro Falez, in una intervista con l’Adnkronos, ha annunciato la sua candidatura alla presidenza della Fisi per le prossime elezioni.  

L’imprenditore romano ha deciso di presentarsi per proporre un nuovo modello di Federazione che, guardando avanti, per affrontare al meglio le sfide di una nuova era. “Cosa serve per costruire la Fisi di domani? Sicuramente ci si deve adeguare ai tempi. Roda ha fatto un ottimo lavoro. E’ una persona che stimo e apprezzo e ha fatto quello che serviva: ha riorganizzato, ha risanato. Lo ha fatto con una gestione molto centralizzata. Oggi bisogna fare un passo in avanti. Ci vuole una federazione che possa condividere, aprirsi, che possa essere inclusiva, ascoltare le esigenze che vengono dal territorio, con una esigenza condivisa e non con quella di un uomo solo al comando, per poi fare la scelta migliore”, ha aggiunto Falez.  

“Una federazione proiettata verso il futuro, in cui si fanno le cose in un sistema, coordinandosi con tutti i maggiori stakeholder, dagli sci club agli addetti ai lavori, dagli impianti a funi alle stazioni sciistiche, fino alle aziende che producono abbigliamento e attrezzature tecniche. Il Pil complessivo del sistema sport invernali è circa il 3% del Pil nazionale, quindi parliamo di tanti soldi. Se riusciamo a coordinarci con tutto questo sistema ovviamente potremo cogliere le migliori opportunità per tutti i giocatori di questa partita. Quindi tutti insieme per fare meglio e di più”, ha aggiunto il candidato alla presidenza della federazione Sport Invernali. 

Gli obbiettivi principali di Falez per la Fisi sono quelli di “andare a coinvolgere immediatamente una squadra di persone che mi possano coadiuvare in questa gestione. La Fisi è la seconda federazione più importante dopo quella del calcio, gestisce un budget di circa 40 milioni di euro, e 17 discipline, e in questo quadriennio si sarà anche la partecipazione alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Bisogna quindi individuare le persone con cui condividere il disegno complessivo e poi condividere le responsabilità, questo è il primo passo da fare, mentre il secondo è capire cosa fare e per questo va coinvolta la base”, ha spiegato Falez che vuole una Federazione vicina alle esigenze degli affiliati, alle aspettative di Tecnici, Allenatori e Maestri per un percorso professionale, moderno e multidisciplinare.  

Per fare questo “la mia idea è di convocare immediatamente, dopo la mia eventuale elezione, gli Stati Generali dove far partecipare tutti, gli sci club, i comitati, gli atleti. Tutti i soggetti che possono dare un contributo. Stati Generali che potremmo poi ripetere ogni anno per cogliere le esigenze della base”, ha tenuto a spiegare Falez che per ben 10 anni è stato Presidente del Collegio Maestri di Sci del Lazio dove ora è Presidente Onorario.  

“Due cose mi vengono in mente: facilitare l’attività degli sci club, perché è dove sorgono gli atleti, e al sacrificio iniziale dei genitori, quello che ho fatto io per 16 anni con i miei figli, va data una risposta facilitandoli e accompagnandoli. L’altra è valorizzare il patrimonio dei grandi campioni. Persone che hanno dato tempo, impegno e portato risultati. Se noi riusciamo a recuperarli, facendo in modo che abbiamo una continuità e non si sentano abbandonati, poi possono diventare, grazie alla loro esperienza, un fertilizzante per i giovani che stanno diventando campioni ed essere un biglietto da visita importante nel rappresentare la Fisi insieme al presidente”. 

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