«Abbiamo chiesto all’investitore di scommettere anche esso nel rilancio industriale di acciaierie di Italia e quindi nel sito di Taranto così come degli altri dell’ex Ilva. Aspettiamo una risposta significativa in merito e comunque con dl convertito in legge abbiamo gli strumenti per riaffermare il ruolo dello Stato, di uno stato stratega su cui le imprese liberamente a condizioni di mercato possono muoversi». Così il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, sintetizza al tavolo con i sindacati la situazione sull’ex gruppo Ilva ed i rapporti con il socio di maggioranza Arcelor Mittal.
«Oggi lo Stato può intervenire perché ci sia davvero quel piano industriale di riconversione ambientale che consenta di realizzare da subito una inversione di tendenza perché lo scorso anno Adi ha prodotto meno della metà di quanto programmato. Noi dobbiamo invertire la tendenza al declino industriale, invertire il declino della siderurgia», aggiunge sottolineando come ad oggi ci sia «la possibilità, eventualmente lo decidessimo, di anticipare l’aumento di capitale fidati per il maggio 2024 ma soprattutto decidere quale sia la governance e l’asseto azionario».
In una parola, conclude Urso, infatti, «quello che vogliamo fare è mettere nella giusta carreggiata la principale acciaieria Italiana che può tornare a essere anche la principale industria europea. Lo Stato c è e con i sindacati c è intesa sulla stessa direzione di rilancio e riconversione». Il governo dunque «aspetta che l’azionista di maggioranza ci segua e scommetta sul rilancio produttivo e di riconversione ambientale dello stabilimento».