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Energia, Terna raddoppia l’interconnessione tra Italia e Grecia: i cavi sottomarini entro il 2031

Per l’interconnessione tra Italia e Grecia, Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha previsto, nel nuovo Piano di Sviluppo, un raddoppio utile ad aumentare la capacità di scambio di energia elettrica tra i due Paesi e per il quale saranno investiti 750 milioni di euro. Il collegamento risale al 2002 ed è…

Per l’interconnessione tra Italia e Grecia, Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha previsto, nel nuovo Piano di Sviluppo, un raddoppio utile ad aumentare la capacità di scambio di energia elettrica tra i due Paesi e per il quale saranno investiti 750 milioni di euro. Il collegamento risale al 2002 ed è la prima interconnessione con l’estero ad alta profondità realizzata in Italia. La sua realizzazione ha rappresentato il primo passo verso la definizione del ruolo del nostro Paese come “hub energetico del Mediterraneo”.

L’opera, 400 kV in corrente continua, 500 MW di potenza e una lunghezza complessiva di 300 km, è ritenuta strategica dall’UE che ha contribuito alla realizzazione attraverso un finanziamento economico. Durante i 21 anni di esercizio, sono transitati lungo la linea circa 40 miliardi di kWh di energia.

La parte italiana dell’infrastruttura è costituita da una stazione di conversione nel Comune di Galatina (LE), dalla quale parte il collegamento in cavo terrestre di 43 km che giunge fino all’approdo localizzato nel Comune di Otranto. La parte sottomarina del collegamento è caratterizzata da un cavo lungo circa 160 km che raggiunge la profondità massima di circa 1.000 metri e arriva in Grecia presso la località di Aetos, da dove partono 110 km di linea aerea fino alla stazione di conversione di Arachthos.

Nel 2004, anno in cui ad Atene si disputarono i Giochi Olimpici, l’utilizzo del cavo in export dall’Italia ha consentito di supportare e sostenere il gestore della rete greco nelle punte di carico estive, evitando inconvenienti tecnici e interruzioni delle attività legate alla più importante manifestazione sportiva al mondo.

Dopo oltre 20 anni, viste le mutate esigenze elettriche, il collegamento attuale con la Grecia verrà potenziato e ammodernato. L’inizio dei lavori è previsto nel 2027 e l’entrata in esercizio nel 2031. Attualmente, sono in corso gli studi per la definizione del tracciato e delle tecnologie da utilizzare.

In questi anni, Terna e il gestore di rete greco, IPTO, hanno rafforzato la loro collaborazione sul tema energetico per rispondere ai cambiamenti in atto del mercato elettrico europeo e, in particolare, per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili soprattutto nei Paesi dell’area mediterranea. Inoltre, con il progetto internazionale Selene (Southeast electricity network coordination center) hanno istituito un nuovo centro di coordinamento regionale – con sede a Roma e a Salonicco – per intensificare la cooperazione energetica e aumentare la sicurezza della trasmissione elettrica nella regione dell’Europa sudorientale, che coinvolge anche Romania e Bulgaria.

I collegamenti con l’estero rappresentano uno dei punti cardine degli investimenti di Terna nei prossimi anni. Ad oggi, sono 26 le linee transfrontaliere già attive. Il raddoppio dell’attuale interconnessione tra Italia e Grecia che Terna ha pianificato – insieme agli elettrodotti tra Italia -Francia, Italia -Tunisia, Italia – Svizzera, Italia – Austria e al Sa.Co.I.3 (il progetto di rifacimento del collegamento tra Sardegna – Corsica – Italia) – consentirà al nostro Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di hub elettrico in Europa e nell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale.

I cavi sottomarini

Per progettare un collegamento in cavo sottomarino è innanzitutto necessario studiare approfonditamente il tracciato, valutando le caratteristiche geomorfologiche del fondale marino, le eventuali interferenze, le profondità e la lunghezza del percorso. Una volta ingegnerizzato il progetto e prodotto il cavo, entrano in gioco le navi posacavo, che hanno il compito di collocare il cavo ad elevate profondità.

Gli approdi terrestri dei cavi sono localizzati con l’obiettivo di limitare ogni eventuale disagio alle comunità locali. A lavori ultimati, Terna provvede a ripristinare le aree di cantiere e ad apportare interventi migliorativi degli ambienti in cui ha effettuato i lavori necessari alla messa in esercizio delle future infrastrutture.

Al contempo, durante tutte le fasi realizzative, dall’identificazione del tracciato ottimale alla posa in opera, vengono studiate le soluzioni che rappresentano un autentico modello di sostenibilità nel campo delle grandi realizzazioni infrastrutturali del nostro Paese.

Si tratta di una vera e propria sfida tecnologica, con le attività di progettazione e realizzazione che richiedono il contributo di personale qualificato dotato di competenze integrate di un know-how di alto livello e di un grande lavoro di squadra svolto in sinergia da tutte le realtà aziendali e dagli stakeholder coinvolti nello sviluppo di tali progetti.

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