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Energia, Patuelli (Abi) “Ue segua esempio pandemia e deroghi su aiuti”

MILANO (ITALPRESS) – “L’Europa e purtroppo anche gli europei hanno dimenticato che cosa sia una guerra,che costi economici e che effetti non calcolabili a priori potesse comportare nessuno lo aveva più presente”. Lo ha detto, in un’intervista a “Verità e Affari”, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. “In tutto questo tempo si è pensato che fosse…

MILANO (ITALPRESS) – “L’Europa e purtroppo anche gli europei hanno dimenticato che cosa sia una guerra,che costi economici e che effetti non calcolabili a priori potesse comportare nessuno lo aveva più presente”. Lo ha detto, in un’intervista a “Verità e Affari”, il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. “In tutto questo tempo si è pensato che fosse più conveniente approvvigionarsi alle fonti energetiche meno care piuttosto che affrontare gli investimenti necessari a una loro diversificazione. Oggi che le politiche di potenza sono tornate a dispiegarsi con tutta la loro forza, paghiamo questa mancanza di memoria storica – aggiunge -. E uno shock come quello del 1973, che come allora produce costi elevati nel breve periodo ma conseguenze positive nel medio-lungo, visto che ora, volenti o nolenti, quegli investimenti li dobbiamo fare”. La ricetta, secondo Patuelli, è quella di “adottare quelle che hanno funzionato durante la pandemia.Le autorità europee devono varare un nuovo Temporary Framework, cioè una nuova direttiva che permetta politiche economiche nazionali in deroga alla normativa sugli aiuti di Stato. E questa è solo la premessa, poi servono nuovi e forti investimenti, questa volta non per il Pnrr ma per un grande piano energetico europeo.La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen,ne è convinta e credo che nel corso di questo mese si arriverà a una decisione in materia. Quanto al nostro settore, quello del credito, non dobbiamo inventarci nulla, ci sono gli strumenti che hanno funzionato durante l’emergenza Covid, ossia moratorie e prestiti più o meno garantiti daIlo Stato, questa volta non per ragioni sanitarie ma energetiche. Sui prestiti qualche cosa siamo già riusciti a ottenere con il coinvolgimento della Sace, ma le misure valgono fino al 31 dicembre, scadenza fissata mesi fa, quando si sperava
che la guerra potesse finire presto. Ora bisogna avere orizzonti più lunghi, come bisogna varare nuove moratorie per permettere alle imprese di superare questa fase imprevedibile,con i prezzi dell’energia che vanno su e giù senza controllo”. (ITALPRESS).

Photo credits: www.agenziafotogramma.it

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