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Elezioni Spagna 2023, oggi si vota

(Adnkronos) - Urne aperte oggi in Spagna per le elezioni politiche anticipate dopo la sconfitta dei socialisti del Psoe nelle elezioni regionali e comunali del 29 maggio. A convocarle è stato il primo ministro Pedro Sanchez, con una mossa che ha sorpreso alleati e avversari, a pochi giorni dall'inizio della presidenza spagnola dell'Unione europea il…

(Adnkronos) – Urne aperte oggi in Spagna per le elezioni politiche anticipate dopo la sconfitta dei socialisti del Psoe nelle elezioni regionali e comunali del 29 maggio. A convocarle è stato il primo ministro Pedro Sanchez, con una mossa che ha sorpreso alleati e avversari, a pochi giorni dall’inizio della presidenza spagnola dell’Unione europea il primo luglio e per la prima volta nel pieno dell’estate, per di più in mezzo all’ondata straordinaria di caldo che sta flagellando mezza Europa. 

”Siamo caduti e ci siamo rialzati. Vinceremo noi”, ha detto Sanchez nel suo ultimo comizio delle scorse ore prima dell’entrata in vigore del silenzio elettorale. ”Nessuno resti a casa”, ha aggiunto in un ultimo appello all’affluenza compatta degli elettori di sinistra. ”Abbiamo fatto la campagna elettorale migliore”. Il leader del Pp Alberto Nunez Feijoo ha invece continuato a fare appello al ”voto utile” dicendo nell’ultimo comizio che ”la sinistra non sa come andarsene” e sottolineando la necessità di ”una grande maggioranza” di popolari, definiti l’unica forza in grado di garantire il cambiamento. 

Intanto si è segnalato un record nel voto per corrispondenza da quando è stato introdotto nel 2015, con 2,6 milioni di elettori che hanno espresso la loro preferenza per posta. Finora tutti i pronostici – tranne uno di un istituto vicino ai socialisti – danno i Pp di Alberto Nunez Feijoo in vantaggio sul Psoe, con il 32,9% contro il 28,7%, secondo gli ultimi sondaggi prima che martedì scattasse il divieto di pubblicarne altri. 

Seppur dovesse vincere oggi, però, il Pp non riuscirebbe a ottenere da solo la maggioranza assoluta di 176 seggi, necessari a governare. Di qui la necessaria alleanza con il partito estremista e xenofobo Vox, che per la prima volta entrerebbe nell’esecutivo, anche se Feijoo afferma di ”non essere interessato all’accordo”.  

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