Bari è la quarta città in Italia per spesa pro capite più alta relativa a garantire il diritto all’abitare. Quando si parla di tale diritto, va considerato innanzitutto che la maggior parte dei nuclei familiari in Italia vive in una casa di proprietà (nel 2021 il 70,8%), ma l’affitto rimane comunque il contratto abitativo più diffuso tra le famiglie meno abbienti. Tra i più poveri, la percentuale dei nuclei in affitto è pari al 31,8%, valore che scende all’11,3% tra i più benestanti.
In un contesto complesso, in cui le famiglie più indigenti e quelle monoreddito fanno più fatica a sostenere il peso economico di un mutuo o di un affitto, sono cruciali adeguate politiche abitative. I Comuni possono garantire il diritto all’abitare delle comunità attraverso gli Erp: gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Nella missione di spesa dedicata ai diritti e alle politiche sociali, c’è una voce specifica nei bilanci delle amministrazioni comunali per gli interventi per il diritto alla casa. Vengono considerati gli aiuti per le famiglie per il pagamento di ipoteche o di interessi sulle case di proprietà e le uscite legate all’assegnazione degli alloggi economici e popolari. Non sono considerate le spese per la progettazione, la costruzione e il mantenimento di suddetti alloggi, operazioni comprese nella missione dedicata all’assetto del territorio e all’edilizia abitativa pubblica.
Premesso che spese maggiori o minori in tema di diritto all’abitare non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa, Bari si classifica al quarto posto in Italia con un esborso di 15,12 euro pro capite, contro una media italiana di soli 1,28 euro.
In cima alla lista ci sono invece Genova (58,26 euro pro capite), Bologna (33,31 euro) e Firenze (15,14 euro). Le uscite minori invece si registrano a Trieste (1,40), Catania (0,84) e Messina (0,74). Discorso a parte merita Napoli dove non si registrano affatto spese per la voce di bilancio considerata. Il capoluogo pugliese è anche una delle città nelle quali l’andamento della spesa è aumentato maggiormente dal 2020 quando si attestava a 1,48 euro pro capite agli attuali 15,12 del 2021. Aumenti che si traducono in maggiori supporti economici per le famiglie che non sono in grado di sostenere le spese per l’affitto e in un aumento della platea di assegnatari di un alloggio popolare in città. Alle case Erp gestite dal Comune vanno poi aggiunte le case gestite dall’Arca Puglia che dipendono invece dalla Regione.