La proposta di legge per il contrasto al disagio giovanile, presentata dalla Commissione regionale antimafia della Puglia, parte dal presupposto che si tratta di «un malessere tipico dell’età adolescenziale, pertanto transitorio» e mira a sostenere la genitorialità e l’attivazione di percorsi di formazione per le figure di riferimento – come genitori, insegnanti ed educatori – per un «tempestivo riconoscimento del disagio e delle condotte devianti».
Quella di presentare una proposta di legge per la prevenzione del disagio, della devianza e della marginalità minorile, spiega il presidente della Commissione regionale di studio e d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, Renato Perrini, è «un’esigenza che abbiamo avvertito anche a seguito delle tante notizie di cronaca che hanno come protagonisti i minori, bulli o vere e proprie baby gang in Puglia. Sono necessarie – spiega il consigliere regionale – azioni e interventi sinergici tra le diverse istituzioni, mirati allo sviluppo di percorsi di prevenzione della devianza minorile, nonché di educazione alla legalità che disinnescano l’avvio di percorsi criminali».
Nel percorso che ha portato alla presentazione della proposta sono state effettuate «numerose audizioni, proprio per trovare una sinergia fra la politica e chi stabilmente si occupa dei minori sia sul piano sociale sia sul piano giudiziario», aggiunge Perrini.
La proposta di legge si articola in linee diverse di intervento e «mira ad ampliare in modo dettagliato e puntuale le azioni di prevenzione e gli interventi nei confronti del minore», conclude il presidente della Commissione consiliare antimafia.