(Adnkronos) – Dalla revisione dei prezzi dei farmaci equivalenti alla sospensione, in via transitoria, del payback pari all’1,83% sul prezzo al pubblico per i farmaci erogati a regime di spesa convenzionata con il Ssn. E ancora: un fondo speciale per i contratti di fornitura in corso e l’incremento del 20% dei prezzi al pubblico dei farmaci con prezzo inferiore ai 5 euro, quasi 2mila prodotti, che oggi sono sotto la soglia critica della sostenibilità industriale”. Sono solo alcune delle proposte avanzate dal presidente di Egualia, Enrique Hausermann, in occasione della presentazione dell’Osservatorio Nomisma sul sistema dei farmaci generici, oggi a Roma.
“Il rapporto Nomisma evidenzia alcune incertezze del momento relative soprattutto alla questione dell’aumento dei costi di produzione – afferma Hausermann – perché i farmaci equivalenti hanno mediamente dei prezzi più bassi. Basti pensare che il 26% dei nostri prodotti ha un prezzo inferiore o uguale a 5 euro; il 40% è compreso tra i 5 e i 10 euro e solo il 33% supera i 10 euro. Quindi, a ben vedere sono prezzi estremante bassi, prezzi al pubblico, quindi il ricavo industria è esattamente la metà. Detto questo c’è un incremento dei costi dovuti alle materie prime e al caro energia, che riduce drammaticamente i margini. Ma quando i margini sono ridotti e vanno sotto zero, a queste incertezze strutturali relative ai costi si aggiunge l’incertezza dovuta alla mancanza di materie prime”.
Come Egualia “crediamo sia indispensabile – sottolinea Hausermann – avviare rapidamente opportune azioni di tutela del settore contro la crisi inflattiva dei fattori produttivi. Servono misure urgenti per garantire la sostenibilità della spesa e l’affidabilità delle forniture farmaceutiche”.
Per Hausermann, oltre alla sospensione in via transitoria del payback, “e alle misure strutturali come la revisione dei prezzi da parte dell’Aifa, possono essere adottate misure che non hanno costi come l’incremento dei lotti di produzione, la validità dei prodotti e la possibilità di utilizzare gli eccipienti alimentari in alcune produzioni farmaceutiche, garantendo ovviamente tutti i controlli previsti dalla Farmacopea Ue”.
Al di là delle misure emergenziali, secondo Hausermann “è indispensabile ragionare su un serio progetto di politica industriale dedicato al settore – sottolinea – che garantisca la crescita e il consolidamento del comparto farmaceutico manifatturiero nazionale. La richiesta è di una linea di investimento dedicata con finanziamento a fondo perduto e incentivi per investimenti produttivi, senza distinzione tra Nord e Sud, per garantire al comparto un recupero di concorrenzialità rispetto ad altri Paesi europei”. Infine “chiediamo che il Governo adotti un’unica regia nazionale per la filiera strategia della farmaceutica anche in vista del negoziato che si avvierà a Bruxelles sulla prossima Pharmaceutical strategy”, conclude.