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Da 2024 assegno di inclusione, il ‘nuovo’ reddito di cittadinanza: chi ne ha diritto

(Adnkronos) - Dal 2024 arriva l'assegno di inclusione, il 'nuovo' reddito di cittadinanza. Ma cosa cambia E chi ne ha diritto? "Misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro" - si legge nella…

(Adnkronos) – Dal 2024 arriva l’assegno di inclusione, il ‘nuovo’ reddito di cittadinanza. Ma cosa cambia E chi ne ha diritto? “Misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro” – si legge nella bozza del decreto Lavoro. – “sarà riconosciuto, a richiesta di uno dei componenti, di nuclei familiari con disabilità” o con minorenni. Inoltre, con riferimento alla condizione economica, il nucleo familiare del richiedente deve essere in possesso congiuntamente di un valore dell’Isee in corso di validità, non superiore a euro 9.360 e un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. 

Il beneficio economico dell’assegno di inclusione, su base annua, è composto da una integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Il parametro della scala di equivalenza “è pari a 1 ed è incrementato fino a un massimo complessivo di 2,2 ulteriormente elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza” si legge nella bozza. 

“La scala – continua il documento – viene aumentata di 0,5 per ciascun altro componente con disabilità o non autosufficiente; di 0,4 per ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni o in condizione di grave disagio psico-sociale e inserito in programmi di cura e di assistenza dei servizi sociosanitari territoriali; di 0,4 per un ciascun altro componente maggiorenne con carichi di cura. Inoltre di 0,15 per ciascun minore di età, fino a due; 0,10 per ogni ulteriore minore di età oltre il secondo”. 

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