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«Creo anche quando le mani non sono nell’argilla»

Che la parola artigiano derivasse dal termine latino ars, cioè arte, è scontato. Ma con Maria Elena Savini tutto sembra acquisire un senso. Una donna profondamente innamorata della bellezza e dell’eleganza della natura, che ha coltivato il suo amore per l’arte studiando scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Bari. Ha scoperto, poi, quasi per gioco…

Che la parola artigiano derivasse dal termine latino ars, cioè arte, è scontato. Ma con Maria Elena Savini tutto sembra acquisire un senso. Una donna profondamente innamorata della bellezza e dell’eleganza della natura, che ha coltivato il suo amore per l’arte studiando scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Bari. Ha scoperto, poi, quasi per gioco la sua vera vocazione: la ceramica. Con il tempo e le mani letteralmente in pasta ha dato vita ad un brand di gioielli-scultura: LussoMediterraneo Jewels. Un nome scelto con doviziosa ricerca e da cui traspare il suo forte legame con la Puglia.

«Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando? (Joseph Conrad)». Risponde così la designer pugliese, Maria Elena Savini, per descrivere se stessa e il suo lavoro. «Non c’è scissione tra l’artista e la persona – continua –. Io creo sempre, anche quando le mani non sono nell’argilla. In qualunque momento un dettaglio catturi la mia attenzione, la mente comincia a creare. Trasformo suoni in gioielli, nuvole in oggetti. Tutto ciò che vedo e “sento” diventa uno strumento di lavoro. Volevo sentirmi libera, non mi sono mai piaciute le costrizioni, gli orari fissi, stare dietro ad una scrivania. Ho deciso di sfruttare le mie conoscenze e le mie capacità facendole diventare un lavoro».
Mi parli del suo primo incontro con l’argilla.
«È stato un incontro casuale. Volevo imparare a lavorarla, così ho acquistato tutto il necessario e sono partita».
Perché è tanto legata a questo materiale?
«Perché da subito ho capito che era il mezzo perfetto per esprimermi. Non ha limiti l’argilla. Prende tutte le forme e le direzioni che decidi di darle. Riesce a tradurre, letteralmente, i pensieri in realtà. Ma soprattutto, per me lavorare l’argilla vuol dire anche “lavorare la mia terra”, la Puglia».
Mi descriva il processo creativo, dall’idea alla forma.
«Il processo creativo non ha un tempo, non c’è un momento in cui io decido di creare. Non disegno mai, raramente progetto a meno che non si tratti di una commissione. La mente conosce già la forma, conosce già il peso dell’oggetto, e ne intuisce le future sfumature».
Cosa le ha insegnato questo lavoro?
«Mi ha insegnato a non avere paura. A spingermi sempre oltre, ad affinare le tecniche. La costanza, la pazienza e il tempo. Adesso, invece, per la vita così frenetica che facciamo tutti si pensa davvero poco allo scorrere del tempo. Eppure, per le cose belle, per le cose preziose, di tempo ne serve tantissimo ».
Cosa vuole raccontare con le sue creazioni?
«Le mie creazioni raccontano innanzitutto la passione, in tutte le sue sfaccettature, per i dettagli, per l’unicità e per la natura. La natura, che è la massima fonte di ispirazione per tutte le collezioni sia di gioielli che di home-design. La scelta di un oggetto unico, da parte delle clienti, ha in sé il desiderio di sentirsi speciali e io cerco di dare il massimo in ogni opera che realizzo».
Il suo legame con la natura si traduce, spesso, in una forte presenza di elementi legati al mare. Come mai?
«Sono nata e cresciuta avendo davanti a me il mare. Non potevo non innamorarmene e così è anche nelle mie creazioni. Quando c’è il mare c’è tutto, è un modo di essere, di vivere, di stare al mondo tra la gente. Il mare è eleganza, è quiete, ma anche tempeste e libertà, quella stessa libertà che mi regala il mio lavoro. Cerco di imprimere nell’argilla proprio tutte queste sensazioni. Sarà un elemento sempre presente nelle mie opere».
Com’è la vita di un artigiano?
«Beh, la vita di un artigiano, quindi di un artista, è fondamentalmente frenetica, soprattutto da un punto di vista mentale. La mente non si ferma mai, quindi anche quando non sono nel mio laboratorio, osservo ciò che mi circonda, anche un semplice fiore o un raggio di luce tra le nuvole o ancora un’increspatura particolarmente bella delle onde del mare e quindi in quei momenti comincio a pensare e pensare e pensare. Immagino come potrebbe essere il mio prossimo lavoro. È una scelta di vita e lavorativa difficile, soprattutto se si parte dal “nulla”. È una strada lunga e complicata, ma piena di soddisfazioni».
Progetti futuri?
«Dopo essere stata a Milano per la Homi Fashion and Jewels ed essere stata selezionata per il volume “Puglia. Fare è sapere”, presentato dalla Regione Puglia all’Expo Dubai 2020 lo scorso marzo, mi piacerebbe fare un’esposizione, magari al Castello Svevo di Bari. Chissà…».

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