«La sospensione del servizio delle Unità speciali di continuità assistenziale, Usca, a partire dal primo maggio, in un momento in cui la circolazione virale non mostra alcun segno di significativa riduzione, è una scelta gravissima e ingiustificabile». Lo sostiene l’epidemiologo ed ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco, recentemente uscito dal gruppo “Con” e passato ad Articolo Uno, annunciando una mozione in Consiglio.
«Quello delle Usca – prosegue – è un servizio faticosamente messo in piedi nel 2020 per far fronte al Covid ed ha dimostrato in questo lungo periodo la sua fondamentale importanza, sia dal punto di vista dell’efficacia che della tempestività dell’assistenza offerta ai cittadini. Per questo ho deciso di depositare un’interrogazione in Consiglio regionale rivolta all’assessore al ramo per comprendere i motivi che hanno portato a tale decisione».
Lopalco chiede nella mozione «se sussistono i presupposti per la cessazione del servizio nonostante il livello di contagi» e «se in ragione della cessazione del servizio sono state attivate tutte le procedure atte a riorganizzare il lavoro dei medici di base, del servizio 118 e dei pronto soccorso ospedalieri che dovranno far fronte dal primo maggio a tutte le incombenze di gestione dei pazienti Covid, sino ad oggi gestite dalle Usca».
«La mancata proroga di questo servizio rischia di creare un vuoto assistenziale che la Puglia non deve e non può permettersi», conclude.