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Covid Italia, ricoveri in calo e intensive stabili: report Fiaso

(Adnkronos) - Diminuisce, dopo quattro settimane consecutive con il segno più, il numero dei ricoverati Covid, le terapie intensive sono stabili. E' quanto stabilisce il report Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, nella rilevazione del 25 ottobre effettuata dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso si osserva una riduzione pari al 5%. "La…

(Adnkronos) – Diminuisce, dopo quattro settimane consecutive con il segno più, il numero dei ricoverati Covid, le terapie intensive sono stabili. E’ quanto stabilisce il report Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, nella rilevazione del 25 ottobre effettuata dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso si osserva una riduzione pari al 5%. “La diminuzione, tuttavia, riguarda solo i ricoverati ‘con Covid’, quei pazienti trovati incidentalmente positivi al tampone pre-ricovero ma in ospedale per curare altre patologie, (-14,4%) mentre i ‘per Covid’, che hanno sviluppato sindromi respiratorie e polmonari, aumentano di 10 unità (+4,7%)”, rileva il report. 

“L’andamento generale comunque appare tendente al ribasso, ma va osservato nel prosieguo del tempo per chiarirne la dinamica. Il calo dei pazienti ‘con Covid’ sembrerebbe accompagnare una diminuzione delle infezioni, il cui effetto sembra riflettersi più lentamente sui ‘per Covid'”, precisa la Fiaso. Nei reparti Covid ordinari “si registra un calo del 6,8% mentre nelle terapie intensive si trova una nuova oscillazione dei casi – si legge – con un aumento di poche unità, della stessa misura della diminuzione osservata la scorsa settimana”. 

“Le proporzioni di non vaccinati sono in crescita sia nelle terapie intensive, ben il 33,3%, che nei reparti ordinari dove la quota di no-vax è pari al 20%. La restante parte di ricoverati, invece, è vaccinata da oltre 6 mesi e sprovvista della quarta dose. Viene confermato – osserva il report Fiaso – inoltre, il dato sui pazienti fragili: circa il 90% di coloro che hanno contratto l’infezione da Sars-Cov-2 e si trovano in ospedale è affetto da altre patologie e avrebbe quindi, in quanto soggetto a rischio, dovuto proteggersi attraverso il vaccino. L’età media dei non vaccinati in rianimazione è pari a 77 anni”. 

“La situazione negli ospedali è di sostanziale stabilità, ma il pericolo di una nuova ondata non è escluso. Occorre mantenere alta l’attenzione e monitorare l’insorgenza e la diffusione di nuove varianti e nel frattempo proseguire con la campagna vaccinale per la quarta dose ad anziani, immunocompromessi e più in generale fragili con altre patologie, donne incinte. Attualmente, infatti, solo il 30% della platea di destinatari della seconda dose booster è protetto perché ha ricevuto la somministrazione della quarta dose o perché ha contratto l’infezione: si tratta di una percentuale ancora molto bassa”, afferma il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore, commentando il report Covid. 

 

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