(Adnkronos) – Chi ha comprato un pacchetto di viaggio che poi non ha potuto sfruttare appieno a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19 può avere diritto ad una riduzione del prezzo. Lo stabilisce la Corte di Giustizia dell’Ue, in una sentenza riguardante la vicenda di due cittadini tedeschi, che avevano comprato un viaggio a Gran Canaria, con inizio il 13 marzo 2020. A causa della pandemia, le spiagge dell’isola erano chiuse. I due non hanno potuto lasciare la stanza se non per mangiare: era vietato anche tuffarsi in piscina o mettersi al sole su una sedia sdraio. Il programma di animazione è stato annullato.
Inoltre, il 19 marzo sono dovuti rientrare anticipatamente in Germania, sempre a causa della pandemia. I due hanno quindi chiesto al tour operator uno sconto sul prezzo del pacchetto, dato che non avevano usufruito dei servizi previsti. L’operatore si è rifiutato, sostenendo che si trattava dei rischi della vita. Pertanto, i due clienti gli hanno fatto causa.
Il Tribunale di Monaco di Baviera si è rivolto alla Corte per avere chiarimenti sulla direttiva relativa ai pacchetti turistici, la quale prevede che il viaggiatore ha diritto ad una riduzione del prezzo per il periodo di non conformità dei servizi forniti, a meno che l’organizzatore non dimostri che il difetto di conformità sia da imputare al viaggiatore. Per la Corte di Giustizia dell’Ue, il viaggiatore ha diritto ad una riduzione dei prezzi del pacchetto se i servizi di cui ha usufruito non sono conformi a quanto pattuito, a causa delle restrizioni anti Covid.