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Costa Ripagnola, torna in discussione il progetto: «Può compromettere la natura incontaminata dei luoghi»

La costruzione dell’albergo diffuso fra i trulletti storici del litorale di Costa Ripagnola fra Cozze e Polignano a mare rischia di compromettere la natura incontaminata dei luoghi. Lo sostiene il Consiglio di Stato con un’ordinanza a sorpresa che l’altro giorno ha accolto la sospensiva contro il verdetto di primo grado del Tar Puglia del cinque…

La costruzione dell’albergo diffuso fra i trulletti storici del litorale di Costa Ripagnola fra Cozze e Polignano a mare rischia di compromettere la natura incontaminata dei luoghi. Lo sostiene il Consiglio di Stato con un’ordinanza a sorpresa che l’altro giorno ha accolto la sospensiva contro il verdetto di primo grado del Tar Puglia del cinque aprile scorso bloccando di fatto i lavori del cantiere.

I giudici, in particolare, hanno accolto il ricorso dei “I gabbiani di Costa Ripagnola” e dall’ex consigliere regionale Mimmo Lomelo per il tramite degli avvocati Ascanio Amenduni, Giacomo Sgobba e Fabrizio Lofoco. Una decisione che rimette in discussione l’intera vicenda aperta da anni con un nuovo capitolo tutto da scrivere. Il consiglio di stato, infatti, ha riconosciuto la legittimità ad intervenire nella questione da parte dell’associazione ambientalista, estromessa in primo grado, dopo una dura battaglia di anni contro il progetto del resort di lusso. Ma il cuore dell’ordinanza riguarda i Paur, i permessi unici regionali rilasciati alla ditta Serim prima nel 2019 e successivamente ad agosto 2022.

Secondo i giudici il secondo permesso non è meramente confermativo del primo in quanto il comune di Polignano ha chiesto di stralciare dall’area del progetto una lama tombata con l’obbligo per i proponenti di ripristinare lo stato dei luoghi, prescrizione a quanto pare non eseguita. Questo particolare potrebbe ritirare l’autorizzazione ad avviare il cantiere, così come avvenuto nei mesi scorsi, con il blocco conseguente delle attività. Una questione meramente tecnica destinata però ad incidere profondamente sulla sostanza considerando che il nuovo permesso avrebbe dovuto determinare una nuova istruttoria ed un nuovo nulla osta basato sullo stato effettivo dei luoghi.

Di qui la richiesta al Tar da parte del Consiglio di Stato a fissare quanto prima il merito della vicenda. Nel frattempo, come detto, il cantiere è partito ed ora dovrebbe bloccarsi, così come il tavolo tecnico aperto su impulso della regione Puglia con il comune di Polignano a mare e i progettisti della ditta Serim. Obiettivo porre le basi per un accordo fra le parti per spostare la realizzazione del resort contestato a monte anziché sul fronte mare. Un’intesa definitiva, però, non è stata ancora firmata e la decisione del Consiglio di Stato rischia di riportare indietro le lancette facendo saltare l’operazione. Il tutto in attesa che faccia il suo corso anche la seconda inchiesta penale avviata sulla realizzazione del resort con la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Bari ora in attesa di essere valutata dal Gip.

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