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Consiglio regionale, il trattamento di fine mandato sotto l’albero? Ennesimo blitz in vista

Consiglieri e assessori regionali pugliesi troveranno l’agognato trattamento di fine mandato sotto l’albero di Natale? Ufficialmente i gruppi regionali escludono che la proposta di legge per “riesumare” la liquidazione approdi nuovamente in aula dopo che è stata rinviata nell’ultima seduta. Tecnicamente, però, il punto resta inserito nell’ordine del giorno e potrebbe approdare in aula nella…

Consiglieri e assessori regionali pugliesi troveranno l’agognato trattamento di fine mandato sotto l’albero di Natale? Ufficialmente i gruppi regionali escludono che la proposta di legge per “riesumare” la liquidazione approdi nuovamente in aula dopo che è stata rinviata nell’ultima seduta.

Tecnicamente, però, il punto resta inserito nell’ordine del giorno e potrebbe approdare in aula nella seduta del Consiglio del 12 dicembre o in quelle dedicate alla maratona di bilancio del 19 e del 20 dicembre.

Fra l’altro a dispetto del fronte del no – in cui Cgil e Confindustria si ritrovano con oltre 40 fra movimenti e associazioni al fianco – e dei consiglieri sulla carta contrari – cioè i dem di area Schlein come Parchitelli, Lopalco, Mazzarano e Ciliento, oltre il gruppo del Movimento Cinque Stelle – la “strenna” da 35mila euro a legislatura stavolta potrebbe ottenere l’appoggio delle minoranze visto che a firmare il testo sulla liquidazione c’è anche il leghista De Blasi, presidente della settima Commissione. E così basterà chiedere il voto segreto per chiudere il cerchio senza render conto alle indicazioni di partito.

Ma se il blitz dovesse scattare Antonio Tutolo, consigliere del gruppo misto, è pronto alle barricate. Negli ultimi giorni s’è dedicato come un amanuense a scrivere centinaia di emendamenti, per ora s’è fermato a 220 modifiche, per sbarrare la strada al Tfm con un ostruzionismo “duro e puro” di vecchio stampo.

«Non credo che noi consiglieri regionali siamo a rischio povertà – dichiara Tutolo a “L’Edicola del Sud” – o comunque non tanto da dover approvare questa legge incassando altri soldi rispetto a uno stipendio più che dignitoso che riceviamo in barba ai salari da fame di tanti lavoratori. Basta uscire di casa per accorgersi che il momento è delicato, credo serva un po’ di sensibilità. Non possiamo mettere le mani nelle tasche dei cittadini proprio nella fase più buia in cui la gente soffre di più».

E ancora: «È facile dire di sì tratta di un diritto acquisito, ma un diritto non si acquista per legge e per giunta con una legge che fai per te stesso, eticamente è a dir poco discutibile». A oggi, però, in Italia solo i consiglieri pugliesi non incassano la buonuscita a differenza dei colleghi delle altre regioni e dei parlamentari nazionali ed europei. «È vero – risponde Tutolo all’obiezione – ma allora lavoriamo per cancellare il trattamento di fine mandato anche per gli altri affinché vengano eliminati tutti i privilegi».

Di qui la promessa: «Mi opporrò con tutte le mie forze all’approvazione della proposta di legge sul trattamento di fine mandato, sono disposto ad andare avanti fino allo stremo». Guerra annunciata alla fronda favorevole al Tfm che dovrà fronteggiare la pioggia di emendamenti a firma dell’ex sindaco di Lucera deciso a sostenere le scelte virtuose fatte in passato, quando ha rinunciato al gettone aggiuntivo da 1.200 euro al mese per l’incarico di presidente della Commissione Lavoro.

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