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Confapi Salute, Università e Ricerca, Michele Colaci nuovo presidente

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio Nazionale di Confapi Salute, Università e Ricerca, riunitosi oggi a Roma, ha eletto Michele Colaci alla presidenza dell’Unione di Categoria per il triennio 2023-2026.Colaci, piemontese, 53 anni, è Presidente di Api Torino Sanità e amministratore di società operanti nel campo dei servizi alla persona. Succede a Francesco Rocca dal 2021…

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio Nazionale di Confapi Salute, Università e Ricerca, riunitosi oggi a Roma, ha eletto Michele Colaci alla presidenza dell’Unione di Categoria per il triennio 2023-2026.
Colaci, piemontese, 53 anni, è Presidente di Api Torino Sanità e amministratore di società operanti nel campo dei servizi alla persona. Succede a Francesco Rocca dal 2021 alla guida di Confapi Sanità e oggi governatore della Regione Lazio.
“La sanità privata – spiega il neopresidente – rappresenta un asset fondamentale per i cittadini. Il nostro servizio sanitario assicura la gratuità delle cure attraverso una libera scelta tra strutture pubbliche e private in convenzione. Non siamo quindi in competizione con il servizio pubblico ma vogliamo continuare all’insegna dell’efficientamento organizzativo a rafforzare l’offerta sanitaria. Nostro obiettivo è stato e resta quello di collaborare con le Istituzioni perchè riteniamo che lo scopo della sanità privata sia quello di integrare e risolvere le criticità del Sistema Sanitario nazionale”.
Tre i punti principali presentati da Colaci: il taglio delle liste d’attesa, la domiciliarità e il contratto collettivo. “Il SSN – spiega – può attraverso il proprio personale fornire prestazioni in base a parametri ben precisi. Il privato si propone di integrare e ampliare la gamma di servizi a partire subito dall’abbattimento delle liste d’attesa. Il nostro contributo può essere molto importante anche per quel che riguarda i servizi di domiciliarità: le strutture private, attraverso il sistema del convenzionamento, possono rappresentare un aiuto fondamentale per quei servizi che il Sistema sanitario pubblico non è in grado di realizzare. Infine lavoreremo affinchè si arrivi alla stesura di un contratto collettivo nazionale di lavoro unico dei servizi sociosanitari”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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