Coldiretti ha lanciato una petizione per promuovere una legge che vieti produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico: raccolte già 40mila firme in Puglia. Il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica, fa sapere Coldiretti Puglia, definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto, secondo i risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner e i suoi colleghi dell’Università della California a Davis, è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale.
«Le preoccupazioni ambientali che arrivano dal mondo della ricerca – spiega la Coldiretti – fanno seguito ai rischi per la salute censiti dal recente Rapporto pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che hanno individuato ben 53 pericoli potenziali per la salute, dalle allergie ai tumori, per i cibi a base cellulare (carne, pesce e latte) definizione considerata più chiara rispetto al termine “coltivato” preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due Autorità mondiali».
I pericoli potenziali, sottolineano, interessano le quattro fasi della produzione di cibo a base cellulare: la selezione delle cellule, la produzione, la raccolta e la trasformazione. In particolare i rischi, secondo gli esperti consultati da Fao e Oms, riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica oltre alla necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori. «In questo contesto – precisa la Coldiretti – va peraltro ricordato che l’Unione Europea ha vietato dal 1996 l’uso di ormoni nell’attività di allevamento e produzione della carne ed è quindi improbabile che l’Efsa lo possa approvare nell’ambito della produzioni a base cellulare».
Dal mondo scientifico cominciano dunque ad arrivare le prime conferme sulla necessità di essere cauti di fronte a una nuova tecnologia con molte incognite. «Una esigenza – conclude la nota – che ha portato alla presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento, con la raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme di cittadini, oltre 2mila comuni che hanno deliberato spesso all’unanimità, tutte le regioni di ogni colore politico e di esponenti di ogni schieramento che hanno sostenuto la proposta in modo bipartisan».