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Codice Rosa, la Regione convoca le Asl per l’attuazione dei percorsi dedicati alle donne vittime di violenza

Si riaccendono a livello regionale i riflettori sul cosiddetto “Codice Rosa”, ovvero sul percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, ed eventualmente i bambini coinvolti, con precise procedure di allerta ed attivazione dei successivi percorsi territoriali, nell’ottica di un continuum assistenziale e di presa in carico…

Si riaccendono a livello regionale i riflettori sul cosiddetto “Codice Rosa”, ovvero sul percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, ed eventualmente i bambini coinvolti, con precise procedure di allerta ed attivazione dei successivi percorsi territoriali, nell’ottica di un continuum assistenziale e di presa in carico globale.

La vicenda del femminicidio Vincenza Angrisano ha scosso molte coscienze e ha creato attenzione sul ritardo accumulato da alcune Aziende sanitarie e ospedaliere nel recepimento e soprattutto nella messa in opera di strutture e personale nei pronto soccorso pugliesi per fornire un intervento adeguato e integrato nel trattamento delle conseguenze fisiche e psicologiche che la violenza maschile produce sulla salute della donna.

Così il direttore del Dipartimento Promozione della salute e del benessere animale, Vito Montanaro, ha convocato per oggi alle 10.00 in via Gentile, per una riunione operativa, i Direttori delle Asl, dei Policlinici e degli Enti sanitari ecclesiastici, insieme all’assessore Palese e all’assessora Barone, per «comprendere e risolvere le criticità che impediscono l’attuazione dell’organizzazione dei servizi così come prevista dagli indirizzi regionali ovvero la loro concreta operatività, ostacolando l’effettiva presa in carico integrata di bambine e bambini, di adolescenti vittime di maltrattamento e violenza, nonché delle donne vittime di violenza che si rivolgono ai nostri Pronto Soccorso, trattandosi di servizi e prestazioni che fanno riferimento a Lea da tempo definiti».

La riunione rappresenterà l’occasione per restituire una fotografia di monitoraggio dell’esistente e per confrontarsi sulle possibili soluzioni per l’implementazione di una solida e riconosciuta Rete dei servizi antiviolenza. Risale infatti a ben 6 anni fa, al 24 novembre 2017, il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che emanava a livello nazionale le Linee guida; in Puglia la delibera della Giunta Regionale che disciplina il Recepimento dell’Intesa sullo schema del D.p.c.m. per il “Percorso per le donne che subiscono violenza” risale al 6 novembre 2018. Ancora, nel 2020 aveva preso avvio l’iter istitutivo della rete regionale dei Servizi con contestuale adozione del manuale operativo: infine il gruppo di lavoro per il coordinamento e la supervisione della rete regionale dei Servizi era stato costituito a fine 2021. Da allora alcuni ospedali hanno provveduto con celerità a creare percorsi riservati, altri invece sono quasi a zero per varie vicende.

Ora la tragedia di Vincenza Angrisano potrebbe costituire un punto di svolta: la donna era stata, solo 5 giorni prima di essere uccisa, in pronto soccorso a Barletta riferendo di essere stata presa a schiaffoni dal marito, ma non aveva voluto sporgere denuncia. Forse un percorso di consulenza psicologica e di consapevolezza della possibile tragedia incombente avrebbe spinto Enza ad affidarsi ai Servizi sociali: per lei ormai è troppo tardi, ma per tante altre donne vittime di violenza c’è tempo per agire.

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