Ancora un’aggressione all’ospedale Tatarella di Cerignola. Il fatto è avvenuto la notte di domenica scorsa quando un uomo, accompagnando una sua parente, pretendeva, durante la visita al pronto soccorso, che la stessa fosse ricoverata nel reparto di medicina, nonostante non vi fossero posti disponibili.
L’energumeno è riuscito, dopo molte insistenze, a entrare nel reparto e lì è iniziata mezz’ora di delirio e violenze con un operatore socio sanitario malmenato dall’uomo, che non soddisfatto ha anche messo a soqquadro gli spazi comuni del reparto. Solo l’intervento della polizia, giunta poco dopo, che ha condotto la persona in caserma, ha messo fine alla concitazione e alle violenze.
Secondo la rappresentanza Usb, i sindacati di base, «i lavoratori ospedalieri sono stanchi di parole vuote di solidarietà o di iniziative, volte alla sicurezza del personale, e mai attuate. È ora di affrontare seriamente la questione e prevedere un presidio di vigilanza costante all’interno del plesso ospedaliero che sia attivo durante tutta la giornata».
Sulla questione parla anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Nicola Netti, che chiarisce come «Il presidio di Polizia locale all’interno dell’ospedale di Cerignola, attuato dall’Amministrazione comunale, è stato un semplice spot».
I vigili destinati alla sicurezza del pronto soccorso, «sono gli stessi che svolgono servizio in tutto il territorio comunale a seconda delle emergenze e da mesi non passano più». Così, la sicurezza è sempre uno dei problemi principali del nosocomio cerignolano che, soprattutto nelle ore notturne, è alla mercé dei malintenzionati che creano preoccupazione e allarme tra gli operatori sanitari, vittime di aggressioni e minacce da parte di parenti che pretendono immediati interventi.
Una situazione che si trascina da anni e a cui non sembra opporsi una risposta efficace, nonostante molti dei facinorosi coinvolti nelle violenze spesso vengono assicurati alla giustizia, grazie all’intervento delle pattuglie.