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Caso Ruby, arrestato ex ministro Marocco che dichiarò che era maggiorenne

(Adnkronos) - E' stato arrestato l'ex ministro della Funzione pubblica del Marocco e deputato Mohamed Mobdii che nel 2014 dichiarò che Karima El Mahroug, la ragazza marocchina nota come 'Ruby', coinvolta nell'inchiesta che ha visto condannato in primo grado Silvio Berlusconi, sarebbe stata già maggiorenne nel febbraio 2010, quando frequentava il Cavaliere. Mobdii aveva dichiarato…

(Adnkronos) – E’ stato arrestato l’ex ministro della Funzione pubblica del Marocco e deputato Mohamed Mobdii che nel 2014 dichiarò che Karima El Mahroug, la ragazza marocchina nota come ‘Ruby’, coinvolta nell’inchiesta che ha visto condannato in primo grado Silvio Berlusconi, sarebbe stata già maggiorenne nel febbraio 2010, quando frequentava il Cavaliere. Mobdii aveva dichiarato di essere stato lui stesso a firmare l’atto di nascita di Ruby quando era parlamentare della circoscrizione di Al Fakih Bensalih, dove è nata e dove abitava la famiglia della ragazza. 

In base a un’ordinanza emessa dalla Corte d’Appello di Casablanca, Mobdii è stato arrestato davanti alla sua abitazione di Rabat. Le accuse a suo carico, come scrive Maghreb Magazine, sono di sperpero di fondi pubblici, abuso di potere, corruzione e falsificazione di atti commerciali e ufficiali. L’ex ministro è stato portato dalla polizia nel carcere di Akasha. Secondo fonti di Hespress, i reati contestati riguardano principalmente quando Mobdii era presidente del consiglio comunale della città di Faqih Bensalah, dal 2005. L’indagine della procura di Casablanca riguarda i fondi per l’ampliamento dell’area urbana, per i quali sono stati spesi milioni di dirham, anche per benefici personali. 

L’imputato nega tutte le accuse, partite da una denuncia presentata contro di lui dalla sezione regionale dell’Associazione marocchina per la protezione dei fondi pubblici nelle autorità di Casablanca. Gli contestano sperpero di fondi pubblici, arricchimento illecito e violazione della legge sulle transazioni pubbliche, manipolazione nelle transazioni, pagamento di quote per lavori incompiuti e dirottamento di alcune transazioni verso alcune società. 

Mobdii nel frattempo ha rassegnato le sue dimissioni dalla presidenza della Commissione Giustizia, Legislazione e Diritti Umani della Camera. Ha anche presentato cartelle cliniche che attestano un suo ricovero in un ospedale militare e consigliano un riposo di almeno 15 giorni. 

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