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Caso Cospito, difesa presenta istanza revoca 41bis a ministro Giustizia

(Adnkronos) - La difesa dell'anarchico Alfredo Cospito ha presentato questa mattina al ministro della Giustizia Carlo Nordio un'istanza di revoca del 41bis. Cospito, detenuto nel carcere di Sassari, è in sciopero della fame da due mesi per protesta contro il regime speciale disposto nei suoi confronti per quattro anni. Si tratta, a quanto si apprende,…

(Adnkronos) – La difesa dell’anarchico Alfredo Cospito ha presentato questa mattina al ministro della Giustizia Carlo Nordio un’istanza di revoca del 41bis. Cospito, detenuto nel carcere di Sassari, è in sciopero della fame da due mesi per protesta contro il regime speciale disposto nei suoi confronti per quattro anni. Si tratta, a quanto si apprende, di un’istanza fondata “su fatti nuovi, non sottoposti alla cognizione del Tribunale di Sorveglianza di Roma”, che aveva respinto nelle scorse settimane un reclamo del difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. In particolare si fa riferimento a una sentenza di cui non erano state ancora depositate le motivazioni l’1 dicembre quando si era espresso il Tribunale di Sorveglianza.  

Intanto, striscioni nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo e oggi presidio cittadino. Così i militanti del centro sociale Anomalia si stringono attorno a Cospito. “Abbiamo attaccato nel nostro quartiere, di fronte alle carceri, ed in città tanti striscioni in solidarietà al compagno Cospito – dicono – Questa vicenda, che ci racconta di uno stato spietato e vendicativo verso il dissenso e chi lo pratica, verso le idee e chi non le rinnega, diventa anche la brutta ma necessaria occasione per ribadire un principio più generale molto importante: il regime speciale del 41bis è disumano e va abolito”.  

Per questo gli striscioni appesi stanotte recitano ’41bis tortura di stato, Cospito libero!’. Oggi, a partire dalle 16, davanti al tribunale di Palermo, è stato indetto un presidio di solidarietà ad Alfredo Cospito e a tutti i detenuti politici dal coordinamento cittadino ‘Compagne e Compagni contro la repressione’ che in queste ultime settimane, nel corso di diverse assemblee, “ha discusso la questione – si legge in una nota – e ritenuto opportuno e necessario lanciare un momento di mobilitazione”. 

 

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