Il comitato di gestione portuale ha deliberato la proroga per un altro anno della concessione del molo carbone a Enel. Un compromesso che ha scongiurato il timore del colosso energetico di vedersi sottratta la banchina già dal 2024, con conseguenti ripercussioni anche sul funzionamento della centrale elettrica. Tale rischio si era profilato dopo che l’Autorità di regolazione dei trasporti aveva risposto a un quesito dell’ente portuale circa la possibilità di rinnovare la concessione a Enel almeno fino al 2025.
L’Art, infatti, aveva chiarito che, in mancanza di un nuovo piano di investimenti, non sarebbe stato possibile procedere con una proroga breve. Alla fine, però, si è giocato sul fatto che il nuovo regolamento per le concessioni demaniali entrerà in vigore dal primo gennaio. «Come deliberato già in commissione consultiva, il comitato di gestione portuale ha deciso di prorogare di un anno – spiega il presidente dell’ente portuale, Ugo Patroni Griffi – la concessione della banchina ad Enel. Nel deliberato è stato recepito l’invito degli operatori portuali a organizzare un incontro con Enel in commissione consultiva al fine di verificare tutte le ipotesi per un immediato recupero polifunzionale della banchina. Il regolamento sulle concessioni demaniali entrerà in vigore il primo gennaio 2024. Pertanto, avendo noi deliberato entro il 2023, quella disciplina non è applicabile al caso in oggetto».
Resta la necessità, però, di capire cosa fare nell’immediato futuro. Enel Logistics, che con le sue attività dovrebbe compensare almeno in parte le perdite economiche legate al phase-out dal carbone, non ha ancora presentato un piano industriale, anche perché è tuttora alla ricerca di un grande player che possa gestire le attività legate alla logistica sulle aree della multinazionale. Tra queste aree c’è la zona franca doganale, che dovrebbe essere appetibile per gli investitori del settore manifatturiero e logistico. Enel, comunque, nelle more di nuovi sviluppi sta portando avanti l’iter per ottenere l’autorizzazione Zes.
Il 2024, nei piani dell’Autorità portuale, dovrà essere un anno di transizione nel quale compiere le scelte definitive sul futuro della banchina di Costa Morena occupata da Enel. «Il prossimo anno – afferma Patroni Griffi – lavoreremo proficuamente affinché quegli spazi vengano restituiti rapidamente all’economia del porto. Non abbiamo potuto concedere ad Enel una proroga superiore a un anno perché non c’è un programma operativo da parte della società che vada oltre il 2024, anno nel quale movimenteranno un milione di tonnellate di carbone. Indicativamente, nel 2025 dovrebbero movimentare 400mila tonnellate di carbone, ma ad oggi non esiste un programma operativo dove viene espressamente dichiarato. Resta comunque il fatto – prosegue il presidente dell’Authority – che l’anno prossimo Enel potrebbe chiedere una nuova proroga. Abbiamo tuttavia chiesto un tavolo governativo su questa vicenda, data la sua eccezionalità, per comprendere come muoverci. La nostra premura è quella di recuperare velocemente nuovi traffici. Su quella banchina, tra l’altro, si registra già tanto interesse da parte di altri operatori».
Enel, tuttavia, non ha ancora presentato il proprio piano di decommissioning, ossia di smantellamento delle infrastrutture in banchina per la movimentazione del carbone. Il termine che aveva fissato l’Autorità portuale era il 15 novembre, ma da Enel non sono giunte risposte. «Non possiamo aspettare tre anni. Dialogheremo con le istituzioni, coinvolgeremo i deputati del territorio come l’onorevole D’Attis. che segue con grandissima attenzione questa vicenda, per cercare di gestirla nel migliore interesse del porto e del territorio», conclude Patroni Griffi.