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Bocche bendate e mani annodate: «Noi uomini in piazza contro i femminicidi»

“Uomini in piazza: No alla violenza sulle donne” la prima manifestazione organizzata in forma spontanea da semplici cittadini, Mimmo Lattanzio, Ninni Inchingolo e Dino Leonetti che dà appuntamento a tutti gli uomini mercoledì 6 dicembre alle ore 20:30 in piazza Catuma ad Andria. «È ora che gli uomini si liberino dal retaggio del patriarcato, dal…

Uomini in piazza: No alla violenza sulle donne” la prima manifestazione organizzata in forma spontanea da semplici cittadini, Mimmo Lattanzio, Ninni Inchingolo e Dino Leonetti che dà appuntamento a tutti gli uomini mercoledì 6 dicembre alle ore 20:30 in piazza Catuma ad Andria. «È ora che gli uomini si liberino dal retaggio del patriarcato, dal maschilismo e dalla cultura della sopraffazione e diano un segnale di cambiamento radicale nel loro modo di vivere e di relazionarsi nella società – dice Leonetti -. Staremo in piazza con una benda sulla bocca e le mani annodate da una corda a voler significare che dalla bocca non devo più uscire parole violente e che le mani devo stare a posto” dichiarano gli organizzatori della manifestazione».

Come è nata questa idea?

«Un maschio ha ammazzato una donna. In piazza abbiamo visto moltissime donne manifestare. E gli uomini? Dov’erano?» dichiara Dino Leonetti uno degli organizzatori. «Mi sono fermato ad ascoltare un gruppo di signore che si confrontavano ed una mi ha rivolto la parola: “Sì, va bene, ma ci sono anche donne che istigano, donne infedeli, anche noi donne abbiamo colpe…”. Assurdo. È una subdola giustificazione ad un omicidio. Ecco».

In tanti oggi vi chiedono come mai avete pensato di organizzare una manifestazione con soli uomini?

«La nostra società sta marcendo. Le spinte alla disumanizzazione delle relazioni sono fortissime. I maschi si comportano male. E non certo perché non sono concordi con le donne in alcune questioni, ma perché sono incapaci di gestire le proprie emozioni. I maschi sono immaturi, è così. È arrivata l’ora di cambiare, di porvi rimedio. A partire dalla presa di consapevolezza che la cultura del maschio dominante e della donna che deve soccombere è profondamente sbagliata ed ingiusta. Questa mattanza di donne per mano di maschi deve finire. Bisogna rifondare le basi dello stare insieme».

Perché chiedete la partecipazione di soli uomini?

«In piazza vogliamo incontrare gli uomini, non solo per chiedere scusa alle donne, ma per cominciare a cambiare la cultura dominante».

Come mai usa il termine di “maschio” per indicare chi ammazza?

«E certo, perché “maschio” allude al sesso maschile della bestia. Chi ammazza è una bestia. È vero, l’essere umano appartiene alla specie dei mammiferi vivipari, noi tutti siamo animali. Ma quelli che noi cerchiamo e che auspichiamo prevalgano nella società non sono semplicemente “maschi”, sono soprattutto “uomini”. Dunque “Uomini in piazza: No alla violenza sulle donne” è un’iniziativa che punta a rompere, una volta per tutte, il muro dell’indifferenza per contrastare in modo significativo la violenza sulle donne».

Che tipo di partecipazione vi aspettate?

«Noi ci auspichiamo il massimo della partecipazione. Invitiamo tutti gli uomini. Giovani e meno giovani. Invitiamo i dirigenti scolastici a fare da portavoce affinché vi sia la massima partecipazione anche da parte dei loro studenti. Invitiamo anche le parrocchie e i centri giovanili ad unirsi a noi. Invitiamo, inoltre, tutte le categorie e le associazioni che sono parte della nostra città. Anzi per ogni altro tipo di informazione e per darci una mano vi invitiamo a contattarci al 3478194821. Vi aspettiamo numerosi».

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