Una condanna, con pena ridotta, e un’assoluzione sono state disposte dalla terza sezione penale della Corte d’appello di Bari (presidente Rosa Calia Di Pinto) nel processo per lesioni personali colpose in riferimento a quanto accaduto a Villa Menelao, a Turi, il 31 luglio del 2017 quando una bimba, all’epoca dei fatti di 9 anni, ingerì un detergente altamente corrosivo che le fu servito al posto dell’acqua.
Ad essere assolto “per non aver commesso il fatto” è il responsabile dell’autocontrollo Haccp della sala ricevimenti, mentre per il magazziniere Francesco De Grecis la pena è stata ridotta a due mesi di reclusione.
La bambina, dopo aver ingerito il detergente, cominciò a sentirsi male. Riportò lesioni gravi all’esofago e fu costretta a sottoporsi a decine di interventi chirurgici.
La Corte d’appello ha anche confermato la condanna al risarcimento dei danni da versare alla famiglia (i genitori e la piccola, oggi 15enne, erano costituiti parte civile) nei confronti di De Grecis e di Villa Menelao, responsabile civile.
Il magazziniere e la sala ricevimenti dovranno anche corrispondere ai genitori le spese legali. In primo grado, il responsabile Haccp e De Grecis erano stati condannati a otto mesi di reclusione.
Quel giorno il detergente sarebbe stato travasato dal fustino a una bottiglia di vetro, e poi consegnato a un barista della sala ricevimenti perché lo usasse per il lavaggio delle stoviglie. L’uomo, senza accorgersene, lo versò invece nel bicchiere poi dato alla bimba.
La vicenda ha dato vita anche a un parallelo processo civile, in cui è stata riconosciuta la responsabilità civile della sala ricevimenti, condannata al risarcimento del danno. Quest’ultima sentenza è passata in giudicato.