«Bari è una città carina. È una buona idea trascorrere un paio di giorni esplorando le strade antiche e facendo giri turistici. Tuttavia, dovrebbe essere dedicata più attenzione all’igiene urbana, perché non è pulita come dovrebbe». Di commenti come questo, la piattaforma “PayTourist”, inaugurata dal Comune di Bari dopo l’introduzione della tassa di soggiorno, ce ne sono a bizzeffe. Ed è nelle parole di questo anonimo turista, che comunque a Bari assegna quattro stelle su cinque, che sono racchiusi tutti i limiti di una città che prova a essere europea e internazionale, ma nel frattempo affoga tra i rifiuti.
E la strategia di nascondere la polvere sotto il tappeto, ossia di concentrare gli interventi nel centro cittadino e a Bari Vecchia, vetrina del capoluogo, mentre il resto della città soccombe sotto il peso dell’incuria, non sfugge ai visitatori. Anzi, emerge in maniera chiarissima da alcune recensioni, come quella lasciata tre giorni fa da un utente di nome Rosa Michele. «Il centro di Bari è pulito e accessibile e ci siamo generalmente sentiti al sicuro – scrive la turista sulla piattaforma – Tuttavia, alloggiando vicino alla Stazione Centrale, abbiamo trovato il parcheggio pieno di immondizia e giovani ragazzi bighellonare con sguardo intimidatorio». La media delle recensioni lasciate dai turisti è di 4,2 stelle, segno che non è la città in sé a essere bocciata, ma i servizi mancanti o pessimi. Come conferma un altro commento, datato al 9 ottobre: «Bella città, ma dovete migliorare l’igiene: la città è davvero molto sporca».
Naturalmente, quello dell’igiene urbana non è l’unico aspetto contro cui i turisti puntano il dito. «La città è sporca, molta spazzatura tra le strade – si legge nella prima recensione rilasciata, il 6 ottobre – Per una città così grande con così tanti turisti, il trasporto pubblico può sicuramente essere migliorato». Igiene, trasporti, sicurezza: è tutto questo ciò che non fa di Bari una città a cinque stelle. In effetti, la qualità dei servizi offerti ai turisti è tra le ragioni per cui mercoledì Federalberghi ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale per l’abolizione della tassa di soggiorno, entrata in vigore l’1 ottobre. Una guerra, dichiarata contro una tassa che il presidente Francesco Caizzi ha definito «iniqua e inopportuna», a cui si aggiungono anche i gestori dell’extralberghiero, come conferma la dirigente Giovanna Castrovilli. Insomma, un inizio tra mille tentennamenti che vede polarizzata l’opinione pubblica.