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Becchetti: “Su inflazione incide anche problema climatico, accelerare transizione”

(Adnkronos) - “È importante capire che l’inflazione può avere diverse nature, quella che vediamo ora è un’inflazione da offerta. Questa in parte dipende dall’esplosione del prezzo del gas, in parte dal problema climatico, che sta producendo carestie e siccità e che quindi riduce l’offerta di prodotti e ne aumenta i prezzi. Se comprendiamo che questo…

(Adnkronos) – “È importante capire che l’inflazione può avere diverse nature, quella che vediamo ora è un’inflazione da offerta. Questa in parte dipende dall’esplosione del prezzo del gas, in parte dal problema climatico, che sta producendo carestie e siccità e che quindi riduce l’offerta di prodotti e ne aumenta i prezzi. Se comprendiamo che questo è il problema, capiamo anche che bisogna accelerare con la transizione ecologica. Dobbiamo quindi renderci dipendenti dalle fonti fossili, che hanno portato l’inflazione da gas, e cercare di migliorare le ‘terapie’ che usiamo per combattere l’inflazione”. Questa l’analisi dell’economista e professore dell’Università di Roma Tor Vergata Leonardo Becchetti, a margine del talk di Coop ‘Quale futuro per il cibo’, che ha promosso il dibattito sui temi che orbitano attorno all’accessibilità al cibo e alla sostenibilità della sua produzione. 

Il talk, che si è svolto all’interno dell’Assemblea generale ordinaria dei delegati di Coop Lombardia che ha approvato il bilancio 2022, è stato animato da altri due ospiti: la neoeletta presidente di Coop Italia Maria Latini e il giornalista Mario Calabresi.  

“Le strategie finora usate per combattere l’inflazione, come l’innalzamento dei tassi di interesse, creano serie conseguenze sulle famiglie – spiega l’economista – e mettono a rischio i Paesi poveri ed emergenti, che risentono in questo momento delle politiche di Stati Uniti e Europa”. Per vedere sui prodotti gli effetti della seppur lenta riduzione dell’inflazione che si sta osservando nelle ultime settimane ci vorrà ancora del tempo poiché, conclude Becchetti, “quel che troviamo ora sugli scaffali, soprattutto nel food, è stato prodotto nell’anno nero del prezzo del gas ed è quindi necessario recuperare quei costi sul cartellino del prezzo. Ci possiamo però aspettare un lento miglioramento, si stima un ritorno dell’inflazione al 2% l’anno prossimo”. 

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