È ormai una certezza: Jeremy Menez tornerà in campo con larghissimo anticipo rispetto ai tempi stimati per il recupero dal grave infortunio al ginocchio destro. Le apparizioni dell’attaccante francese nel corso delle ultime settimane sul terreno dell’antistadio, dove si era limitato solo ad esercizi atletici, avevano lanciato i primi indizi. Ieri mattina davanti agli occhi sbigottiti dei tifosi, che hanno seguito l’ultima sessione di lavoro dei biancorossi, si è presentata una scena di fatto straordinaria: tra i calciatori impegnati nel “torello”, gioco utile a migliorare la conservazione del possesso di palla, c’era anche il 36enne transalpino.
Il recupero lampo. Si tratta di una situazione davvero eccezionale, data la gravità dell’infortunio subìto da Menez nei minuti finali di Bari-Palermo, gara d’esordio di Serie B: in un contrasto di gioco, l’attaccante francese si era procurato la lesione del legamento crociato del ginocchio destro. Ciononostante aveva deciso di stringere i denti fino al termine della partita, in un momento nel quale la squadra pugliese, alle prese con una doppia inferiorità numerica, stava cercando di difendere il parziale di 0-0. Un gesto eroico che già la sera del 18 agosto aveva dimostrato il carattere e la personalità dell’ex Psg. Ieri, a poco più di tre mesi da quell’incidente, e a 71 giorni dall’intervento chirurgico eseguito nella casa di cura “S.Francesco Hospital” di Foggia dal dottor Battista Ippolito, ortopedico Ssc Bari, Menez ha ripreso confidenza con il pallone, cimentandosi in un esercizio insieme ai suoi compagni di squadra. Momento celebrato dal calciatore anche con un post su Instagram, accompagnato dalla frase «step by step».
I tempi del ritorno in campo. A questo punto è lecito domandarsi quando Menez tornerà effettivamente disponibile. La quasi sicurezza è che la previsione «del ritorno all’attività agonistica stimata in 5 mesi», evidenziata dalla Ssc Bari nel bollettino medico pubblicato dopo l’operazione chirurgica, può ritenersi ormai superata. Se non dovessero sorgere intoppi e complicazioni nelle prossime settimane è verosimile ipotizzare che il classe ’87 possa aspirare ad una convocazione anche prima della fine dell’anno. Lo stato d’allerta per il francese potrebbe scattare già da metà dicembre, quando il calendario del Bari prevede le gare con Spezia, Cosenza e Sampdoria, rispettivamente il 15, 23 e 26 dicembre. Sbilanciarsi oggi rischia di trasformarsi in un’operazione molto azzardata. Molto dipenderà dal lavoro di riatletizzazione che certamente porterà nei prossimi giorni ad aumentare ulteriormente i carichi di lavoro. Incrociando le dita, il match sotto l’albero in programma al “Luigi Ferraris” nel giorno di Santo Stefano potrebbe essere quello giusto per rivedere sul terreno di gioco Menez. Se invece si scegliesse la via della cautela l’appuntamento verrebbe rimandato al 13 gennaio, dopo la sosta natalizia, quando i biancorossi affronteranno al San Nicola la Ternana.
Il precedente. Bisogna riavvolgere il nastro del tempo fino al 17 settembre 2012, 4^ giornata di Serie B. Durante la gara esterna contro il Varese, terminata 2-2, il ginocchio destro dell’attaccante del Bari Ghezzal fa crac: rottura del legamento crociato anteriore. Un caso evocato da Duccio Curione, preparatore atletico della squadra biancorossa allenata da Torrente: «Seguii personalmente il caso dell’algerino. Riuscì a recuperare dalla rottura del crociato in poco più di quattro mesi. Ufficialmente rientrò in campo nella partita di ritorno, il 9 febbraio, ma già due settimane prima giocò una gara ufficiale con la Primavera. Cosa fa la differenza per accelerare il recupero? La testa, la voglia di rientrare e di forzare alcune sedute di allenamento. Menez – spiega Curione – certamente ha questa predisposizione caratteriale. È un ragazzo molto forte e determinato». Attenzione però ad un particolare del quale tenere conto. «Il vero problema quando si recupera da un infortunio di quella natura sono le ricadute muscolari», avverte l’ex preparatore atletico del club pugliese. «Perché durante la fase di riabilitazione e riatletizzazione si va a caricare molto sull’arto sano e quindi c’è uno sbilanciamento dei carichi di lavoro. In queste circostanze nove volte su dieci si va incontro a problemi muscolari, ma spero che il caso di Menez sia l’eccezione che confermi la regola».