Quasi mezza rosa tra scontenti e profonde delusioni. Sono almeno una decina i calciatori del Bari che finora non hanno lasciato il segno, quando ormai il giro di boa del campionato di serie B è distante solo 4 partite. Il loro identikit è assolutamente eterogeneo. Spazia da coloro che sono sono stati aggregati alla squadra durante il calciomercato estivo a quelli che, invece, pur confermati con l’ambizione di recitare un ruolo di primo piano, sono finiti nel dimenticatoio. Non solo potenziali gregari dunque, risultati evanescenti una volta chiamati in causa, ma anche potenziali titolari, arrivati in Puglia con il titolo di top player.
I nuovi lasciati in naftalina. Sono tre i casi più eclatanti, tra i quali spicca l’ormai nota posizione di Edjouma. Il centrocampista preso in prestito oneroso dallo Steaua Bucarest è resuscitato dalla panchina solo nell’ultimo turno di campionato, dopo essere sparito dai radar nelle precedenti 8 gare. Marino gli ha concesso gli ultimi 4 minuti della partita persa a Lecco, buttandolo nella mischia in zona offensiva, probabilmente nel tentativo di affidarsi ai centimetri del franco-marocchino e alla sua voglia di riscatto per provare a pareggiare il match. La mezzala offensiva nata a Tolosa è stata schierata solo in un caso da titolare: 24 settembre, Bari-Catanzaro, 2-2, venendo poi sostituita a fine primo tempo dopo una prestazione più che complicata. Edjouma è senza dubbio il mistero più fitto in casa Bari. Gennaio sarà il momento della verità. Le opzioni sul tavolo sono due: restare e mettersi in gioco sulla base di chance che dovranno necessariamente essere concesse o fare le valigie e dimenticare un’esperienza finora da incubo.
A centrocampo è “latitante” anche Faggi: uno dei tre nuovi innesti presenti a Roccaraso con l’ambizione di ritagliarsi uno spazio sulla mediana. I numeri sono impietosi e indicano una sola presenza per un totale di 6 minuti giocati. L’ex Imolese è fuori dal terreno di gioco dalla seconda giornata, Cremonese-Bari 0-1. Zero minuti invece per Astrologo. Va precisato però che il centrocampista acquistato dalla Vis Pesaro era già in odore di prestito nelle battute finali dell’ultima sessione di mercato. Nemmeno l’infortuno di Maiello lo ha “aiutato” a farsi largo.
I nuovi “big” spenti. L’aggettivo qualificativo anglosassone è stato usato solo in virtù del valore che avrebbero dovuto rappresentare nell’organico del Bari. Aramu e Frabotta sono senza dubbio le maggiori delusioni del ds Ciro Polito. Entrambi presi con l’obiettivo di innalzare il livello tecnico dei biancorossi. L’attaccante di proprietà del Genoa per fare le veci dell’infortunato Menez; il laterale sinistro juventino per contendersi con Ricci la maglia di titolare. Per tutti e due i primi tre mesi di Bari sono stati vissuti nell’anonimato. O peggio, quando utilizzati, offrendo prestazioni a tratti sconcertanti. Dieci le presenze di Aramu, 5 da titolare, quattro delle quali consecutive tra la 7a e la 10a giornata. Dopodiché 5cinque panchine. Zero gol. La sostituzione a fine primo tempo della gara persa con il Venezia è il fotogramma più cupo di una prima parte di stagione vissuta in “bianco e nero”. Che si tratti di scarsa condizione atletica (alibi insostenibile dopo tre mesi di campo) o di basse motivazioni, la realtà obbliga Polito a tracciare una linea subito dopo l’ultima gara del 2023 (Sampdoria-Bari, 26 dicembre) e decidere se continuare a puntare sull’attaccante piemontese o se piuttosto guardare altrove.
I vecchi dimenticati. Qui l’onere di portare la “bandiera” tocca a Bellomo, ma solo per una questione di “anzianità di servizio”. Tra i protagonisti della scorsa stagione (25 presenze, 15 da titolare, 2 gol), oggi il ruolo del trequartista di Bari vecchia è marginale. Per lo meno a giudicare dal suo utilizzo: dieci apparizioni, solo una dal primo minuto (Bari-Modena 1-1). Quindici minuti totali nelle ultime cinque gare. È lecito domandarsi perché in una squadra povera di “fame” non possa esserci spazio per un calciatore che invece ha sempre dimostrato attaccamento e un atteggiamento volitivo in campo.
Eclatante poi il caso di Morachioli: dopo aver iniziato da titolare quattro delle prime cinque partite, l’ex attaccante del Renate è finito sempre in panchina. È senza dubbio il 23enne ligure che ha pagato maggiormente il caos tattico degli ultimi mesi, con moduli poco adatti alle sue qualità. Saranno da valutare anche le posizioni di Maita e Benali. Il 29enne messinese (12 presenze, la metà da titolare) è irriconoscibile ormai dalla scorsa primavera. Forse condizionato da diversi acciacchi, è ben lontano dalle prestazioni offerte in serie C e nella prima parte dello scorso torneo. Diverso invece il caso dell’ex Brescia. Sin dal suo arrivo a Bari, a gennaio scorso, non ha mai pienamente convinto. Anche nell’attuale campionato prove quasi sempre opache, condite da errori e una condizione fisica che appare insufficiente per imprimere dinamismo alla manovra del centrocampo biancorosso.