SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Bari, Lama Picone è ridotta a una discarica: l’area preda del degrado ospita pure ipogei e chiese rupestri

Lama Picone, il fiume di Bari, è ora ridotto ad una discarica. La denuncia parte dal segretario nazionale del partito politico, Rivoluzione ecologista animalista (Rea), Gabriella Caramanica, che si è rivolta direttamente al sindaco dell’area metropolitana di Bari Antonio Decaro. Anticamente era uno dei nove ex fiumi della città, il più barese di tutti perché…

Lama Picone, il fiume di Bari, è ora ridotto ad una discarica. La denuncia parte dal segretario nazionale del partito politico, Rivoluzione ecologista animalista (Rea), Gabriella Caramanica, che si è rivolta direttamente al sindaco dell’area metropolitana di Bari Antonio Decaro. Anticamente era uno dei nove ex fiumi della città, il più barese di tutti perché inizia e finisce nel territorio cittadino. Un canale che, partendo da Ceglie del Campo, passa per gli attuali territori di Carbonara, Poggiofranco, Picone e Libertà, per poi andare a sfociare nel porto, nei pressi del molo Pizzoli. Attualmente buona parte della lama non è più visibile, visto che a causa della passata urbanizzazione del territorio il suo ultimo tratto è stato di fatto sostituito e soffocato da strade e palazzi. Ma quello che resta del canyon è stato abbandonato a sé stesso e trasformato in una pattumiera.

«Reputiamo assolutamente grave e indecoroso quanto sta accadendo nel territorio da Bari – afferma Gabriella Caramanica – dove è in atto da tempo una emergenza ambientale. Stiamo parlando del degrado dilagante tra gli uliveti dell’alveo del Lama Picone, nel quartiere Poggiofranco, a poche centinaia di metri dalla chiesa di Santa Candida, fiore all’occhiello dell’arte rupestre».

Un’area di grande pregio paesaggistico, che ospita ipogei e chiese rupestri, come quella di Santa Candida, deturpata dalla presenza di una vera e propria discarica a cielo aperto con tonnellate e tonnellate rifiuti, alcuni speciali e pericolosi, abbandonati da tempo e che non fanno altro che accumularsi. Uno scenario, che Rivoluzione ecologista animalista condanna con fermezza e non fatica a definirlo, con parole dure, da terzo mondo. Per questo lanciano un forte appello al primo cittadino di Bari e a tutti gli enti competenti, al fine di predisporre immediatamente la pulizia straordinaria dell’uliveto, che nonostante i rifiuti cerca di sopravvivere nella lama, e ridare, al contempo, sicurezza e decoro ambientale a quella porzione di territorio.

«Chiediamo al sindaco di Bari Antonio Decaro di intervenire sul degrado alveo – richiede il segretario – dove peraltro insisterebbero anche alcune baracche abusive di un campo rom, proprio davanti all’entrata di una preziosa chiesa rupestre. Insomma, un quadro igienico-sanitario e ambientale preoccupante, che richiederebbe invece l’immediato intervento delle istituzioni competenti e a cui il Comune non può più volgere le spalle».

ARGOMENTI

ambiente
bari
degrado
lama picone

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!