Ci sono altri 7 indagati nella maxi inchiesta sulla realizzazione dell’ospedale Covid in Fiera, a Bari, che ieri ha portato all’arresto in flagranza di Antonio Mario Lerario.
Il dirigente del settore Protezione civile della regione Puglia è stato colto in flagranza, nel pomeriggio di ieri, mentre riceveva da un imprenditore, una busta contenente 10mila euro in contanti. Nelle scorse ore, i finanziari del nucleo di Polizia economica del comando provinciale di Bari hanno eseguito otto perquisizioni nei confronti dell’arrestato e di altre sette persone, di cui la maggior parte sono imprenditori.
Sono quindi indagati dalla Procura di Bari Francesco Girardi (35 anni) di Acquaviva delle Fonti, Antonio Illuzzi (55 anni) di Giovinazzo, Luca Ciro Giovanni Leccese (57 anni) di Foggia, Donato Mottola (54 anni) di Noci, Domenico Tancredi (39 anni) di Altamura, Sigismondo Zema, barese di 54 anni, e Antonio Mercurio (49 anni) di Grumo Appula. Il nome di quest’ultimo era già comparso nei mesi scorsi quando gli inquirenti lo avevano ascoltato sulla questione delle varianti al progetto iniziale dell’ospedale che avevano comportato un aggravio di spesa per la Regione Puglia di oltre due milioni di euro.
Le ipotesi di reato contestate a vario titolo a tutti gli indagati, incluso Antonio Mario Lerario, sono di corruzione e turbativa d’asta. L’inchiesta coordinata dal Procuratore capo Roberto Rossi e dall’aggiunto Alessio Coccioli si incentra su quei cinque ordini di servizi aggiuntivi disposti da Lerario e firmati da Mercurio: lavori impiantistici non previsti nel progetto iniziale, incluso la realizzazione dei servizi igienici aggiuntivi, messa in sicurezza e area di parcheggio esterno per i lavori.
L’appalto per la realizzazione dell’ospedale Covid era stato aggiudicato con un ribasso del 12 per cento dal raggruppamento di imprese Cobar-Barozzi-Item Oxygen di Altamura, facente capo a Vito Barozzi.
Nelle prossime ore l’arresto di Lerario dovrebbe essere convalidato dal gip che potrebbe contestualmente emettere un ordine di custodia cautelare.
Appena appreso dell’arresto, ieri sera, il governatore Michele Emiliano ha sollevato dall’incarico Lerario, affidando la guida della Protezione civile a Nicola Lopane.