«La richiameremo», disse il chirurgo ad Antonio Greco, che aveva bisogno con urgenza di un intervento per la rimozione di calcoli alla colecisti.
Sono passati 4 anni da quel 26 agosto 2019 e il telefono non è mai squillato. Oggi Antonio, 45 enne barese, ha deciso di denunciare la sua via crucis e di rivolgersi poi ad un legale: «Che devo fare per esser operato? – chiede – Recarmi morente in pronto soccorso? Oppure devo andare a pagare? Ho perso fiducia nella sanità pubblica, ora non posso parlarne bene, se trattano tutti come trattano me, non lo consiglio. Mi dispiace ma non è il modo. Almeno una persona va avvisata, almeno consigliata su una strada alternativa».
Antonio è un artigiano, un parquettista, e la salute è importante anche per il suo lavoro: «Ormai in famiglia il 26 agosto è un anniversario sul quale riderci su, ma è pazzesco, posso capire il Covid, ma tuttora non so nulla. Tutti questi calcoli che ho sono una bomba a orologeria, potrebbero finire da un momento all’altro in un dotto biliare. E a quel punto? Dovevo essere più furbo quel giorno, dire che stavo male per essere operato subito. Oggi funziona così, comportarsi da buon cittadino è un errore».