Chiudono i McDonald’s di via Sparano e (parzialmente) Casamassima. Dopo la dichiarazione di sciopero della Filcams Cgil – che chiedeva il blocco delle attività per il troppo caldo presente nelle cucine (il quale avrebbe provocato malori tra i dipendenti) a causa di un impianto di condizionamento inadeguato e insufficiente – la RM Srl e la HB Srl hanno deciso di accogliere le richieste del sindacato e di chiudere al pubblico uno dei più antichi fast-food di Bari. A Casamassima, invece, rimarrà attivo solo il servizio Drive-in. «Siamo soddisfatti perché dietro questa mobilitazione c’è un lungo lavoro di sindacalizzazione dei fast-food in genere e dei McDonald’s in particolare – dice Mariangela Monforte, segretaria provinciale Filcams Cgil -. E siamo soddisfatti perché la sensibilità dei dipendenti è stata importante rispetto al tema della sicurezza sul lavoro. Questo ci rende ancora più orgogliosi perché i problemi in questa azienda sono tanti, ma per questa emergenza i ragazzi si sono mobilitati in modo serio. Tra l’altro pare sia la prima volta che McDonald’s chiuda dei locali per questi problemi. Avremmo tutttavia preferito non arrivare a questo punto e risolvere prima le criticità».
Dal canto suo l’azienda ha quindi ammesso le temperature proibitive all’interno dei due ristoranti, dando ragione al sindacato, che manterrà comunque «lo stato di agitazione di tutto il personale», con tanto di sciopero e sit-in, che si sono tenuti ieri sera dinnanzi al locale di Casamassima, «dove l’azienda ha, al momento, deciso di lasciare parzialmente aperto il ristorante sostenendo che le condizioni siano diverse e gli impianti siano in condizione di fronteggiare il caldo». Qui, infatti, sarebbe sufficiente, secondo i gestori, non far entrare i clienti nel locale, in modo da ridurre le fonti di calore e diminuire la produzione, facendo funzionare solo il servizio d’asporto, rendendo così le temperature più accettabili.
In questa vicenda a finire sotto accusa è stata quindi la mancanza di un sistema di aria condizionata adeguato, che riguarderebbe soprattutto gli ambienti adibiti a cucina, all’interno dei quali sono in perenne funzione forni e friggitrici, che già di per sé causano calore. I condizionatori ci sarebbero, ma la loro potenza non sarebbe sufficiente a garantire un adeguato raffrescamento degli ambienti, soprattutto in questi giorni particlolarmente caldi.
Dal canto suo McDonald’s Italia ha precisato che «nei ristoranti di Bari Sparano e Bari Casamassima si sono purtroppo verificati dei malfunzionamenti ad alcune unità del condizionamento di aria. Il licenziatario desidera precisare che la manutenzione ordinaria degli impianti è stata effettuata di recente, nel rispetto dei protocolli interni e a norma di legge, come avviene in tutti i nostri ristoranti. Le condizioni di caldo eccezionale hanno purtroppo creato problemi tecnici che sono stati prontamente affrontanti posizionando condizionatori d’aria mobili nei ristoranti e chiedendo alla società manutentrice la sostituzione degli impianti non funzionanti nel minor tempo possibile».
Per questi giorni di stop, tuttavia, non è certa l’applicazione della cassa integrazione per caldo: «Non è così scontato – spiega la segretaria Filcams – perché tutte le casse premettono l’esclusione della responsabilità del datore di lavoro. In questo caso, invece, il datore di lavoro ha pubblicamente ammesso una responsabilità, dicendo che ci sono stati dei problemi tecnici e che quindi è stato costretto alla chiusura».
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Di Natale Labia27 Novembre 2024