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Bari, 10 anni dalla morte di Paola Labriola: «Dramma che ha scosso la città. Serve più sicurezza»

Ricorre domani, 4 settembre, il decimo anniversario dell'omicidio di Paola Labriola, psichiatra uccisa a coltellate da un paziente mentre era al lavoro nel centro di salute mentale del quartiere libertà a Bari. È stato, ricorda Filippo Anelli, presidente dell'ordine dei medici barese, un «dramma che ha scosso profondamente la città», e chiede ulteriori passi avanti…

Ricorre domani, 4 settembre, il decimo anniversario dell’omicidio di Paola Labriola, psichiatra uccisa a coltellate da un paziente mentre era al lavoro nel centro di salute mentale del quartiere libertà a Bari.

È stato, ricorda Filippo Anelli, presidente dell’ordine dei medici barese, un «dramma che ha scosso profondamente la città», e chiede ulteriori passi avanti per affermare il diritto alla sicurezza sul lavoro.

«Non c’è dubbio – ammette Anelli – che tanta strada in questi dieci anni sia stata percorsa per far diventare il tema della sicurezza sul posto di lavoro parte della coscienza collettiva». Un percorso lungo e difficile – dice – costellato ancora da tanti episodi di violenza come quello di Barbara Capovani, psichiatra uccisa qualche mese fa a Pisa. La conquista della piena esigibilità dei diritti non può prescindere dall’impegno a far sì che questa cultura cresca sempre più. Per questo ritrovarsi ogni anno non è superfluo né banale perché rappresenta il punto di arrivo ma anche di partenza di un impegno costante che come ordine dei medici ci siamo assunti per sensibilizzare la ‘politica’, gli amministratori, i colleghi e i cittadini su questo importante tema», aggiunge Anelli.

«C’è ancora tanta strada da fare», afferma sottolineando che è stato un grande risultato l’istituzione di un Osservatorio nazionale sul tema della violenza, mentre in Puglia, dice, «siamo in forte ritardo».

Anelli chiede quindi un «tavolo permanente, un Osservatorio regionale appunto, per monitorare gli episodi di violenza e coordinare le azioni di prevenzione, coinvolgendo tutti gli attori. Ha ragione Vito Calabrese, marito di Paola Labriola – afferma ancora – quando osserva che la opportuna chiusura della sede in via Tenente Casale senza nessuna nuova apertura di un centro o di un servizio di psichiatria in un quartiere popolare come quello di Libertà rappresenta una sconfitta per tutti. Lo Stato, il Servizio sanitario nazionale arretrano nel garantire i diritti e ne escono sconfitti».

Domani, l’ordine dei medici di Bari parteciperà, con Vito Calabrese, al sit-in organizzato davanti a quello che fu il centro di psichiatria di base in via Tenete Casale. «Saremo poi al Teatro Piccinni venerdì 22 settembre per ricordare con un concerto Paola Labriola, Barbara Capovani e tutte le vittime di questa assurda guerra e per ribadire il nostro impegno contro ogni forma di violenza», conclude Anelli.

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