«Le dichiarazioni rilasciate alla stampa ed il post condiviso sui social dal consigliere comunale e commissario cittadino di Fratelli d’Italia di Brindisi Cesare Mevoli sono di una gravità assoluta. Il violento attacco ad Elena Cecchettin, che da vittima diventa colpevole, basterebbe per indignare, ma il consigliere rincara la dose usando sciocche teorie per giustificare questa presa di posizione». Così in una nota la Federazione Provinciale del Partito Democratico e il Circolo cittadino Partito Democratico “D.Sassoli” di Brindisi
«La teoria sul maschio dominante che non si macchia di femminicidio, relegando questo tipo di delitti a soggetti lombrosianamente deboli ed effemminati, esprime un pensiero retrogrado ed è offensiva nei confronti di uomini e donne. Tutte le esternazioni del commissario e consigliere FdI sono pregne di maschilismo, più l’uomo è femminile, più è propenso al femminicidio. Queste teorie vengono puntualmente riproposte ad ogni femminicidio da gruppi di suprematisti di estrema destra, negando un problema culturale e patriarcale».
«L’assurdità delle affermazioni di Mevoli sta anche nella assoluta contraddizione con i dati reali: la violenza verbale e fisica contro le donne vive drammaticamente nel chiuso di molte famiglie cosiddette “normali”. I rappresentanti di ogni ordine e grado di Fratelli d’Italia a partire proprio dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i suoi colleghi del gruppo consiliare e i componenti della maggioranza al Comune di Brindisi con in testa il Sindaco di Brindisi Pino Marchionna, devono prendere ufficialmente le distanze da tali assurde e infamanti affermazioni».
«Queste esternazioni gravi non possono essere bollate come pensieri eccentrici e folkloristici, tentando di sminuire il carico di odio misogino che trasuda da quelle parole. È evidente perciò che un rappresentante delle Istituzioni che si lascia andare a questo tipo di esternazioni tese a negare ed a ridimensionare problemi sociali di questa portata, lanciando strali e insulti, deve immediatamente rassegnare le dimissioni da ogni incarico pubblico».
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Di Redazione17 Novembre 2024