(Adnkronos) – E’ stato scoperto appena poche settimane fa, ai primi di febbraio scorso, ma l’asteroide 2023 DW – individuato da Georges Attard e Alain Maury – sta già conquistando le cronache per il rischio che possa impattare la Terra nel 2046. Un rischio che per gli scienziati “è davvero molto basso” come osserva l’astrofisica Patrizia Caraveo, per anni dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. “Abbiamo un rischio bassissimo che questo piccolo corpo celeste, grande appena 50 metri – quanto una piscina olimpionica – possa colpire la Terra” scandisce la scienziata Caraveo conversando con l’Adnkronos.
“Anche la stessa Nasa sta continuando a dire che l’asteroide 2023 DW ha una probabilità molto piccola di impattare la Terra tra 23 anni” ribadisce Caraveo. Questo asteroide è un Near Earth Object, un oggetto vicino alla Terra del gruppo Aten e la scienziata sottolinea come abbia “destato in molti il paragone con l’evento di Tungunska”.
L’evento di Tungunska risale al 30 giugno del 1908 quando dopo una forte esplosione – si pensa dovuta all’impatto con un grande meteoroide o una cometa – abbatté 60-80 milioni di alberi su una superficie di 2.150 chilometri quadrati in Siberia.
Il rischio che l’asteroide 2023 DW possa impattare la Terra “è stato valutato 1 su 625, cioè lo 0,5% ed è una probabilità molto bassa” sottolinea Caraveo.
La scienziata evidenzia inoltre che “se si fanno i conti con un altro sistema il fattore di rischio cala e diventa 1 probabilità su 560′, ovvero lo 0,2%”. “Insomma è molto più rischioso viaggiando in auto avere un incidente” scandisce l’astrofisica.
Dunque, “non mi sembra che dobbiamo perdere il sonno per l’eventuale rischio che l’asteroide 2023 DW possa impattare tra ben 23 anni il nostro pianeta visto che, oltretutto, gli asteroidi, se passano vicino a un pianeta o a un altro asteroide, cambiano la loro orbita” spiega Caraveo.
“Proprio per questi motivi – continua la scienziata – la Nasa spesso rivede al ribasso i possibili rischi di impatto con un asteroide”. “La stessa Nasa sottolinea sempre che quando si fanno le misurazioni, e si rifanno nuovamente, i rischi poi scendono” chiarisce inoltre Caraveo. L’astrofisica ricorda che “già uno studio pubblicato da Nature nel 2008, e firmato dall’allora ricercatore senior dello Space Science Institute Alan Harris, analizzò le probabilità di morte a causa di un impatto con un grande asteroide vicino alla Terra e rispetto ad altri incidenti mortali”.
Ebbene nell’articolo di Nature al primo posto tra i rischi di morte si trovava l’incidente stradale che era 1 su 90 mentre solo al 6° e 7° posto (720,000 – 1,600,000) si trovavano i rischi di impatto fra Terra e un asteroide, “ovvero – commenta Caraveo – la probabilità di morire a causa di un asteroide tipo Tungunska”. Mentre nello studio all’ultimo posto – il 12esimo di quella scala – era stato rilevato il rischio (8,000,000) di morire per l’attacco di uno squalo.