Cisl Funzione Pubblica Lecce denuncia carenze nel 118 dell’Asl e ne chiede il potenziamento. Il coordinatore provinciale Antonio Piccinno e il segretario generale Fabio Orsini si rivolgono alla Regione affinché autorizzi l’Asl di Lecce ad attivare le postazioni delle ambulanze e delle automediche non ancora attivate e ad assumere personale in gestione Sanitaservice 118. Nello specifico, i sindacalisti chiedono: due postazioni di ambulanza India (con a bordo infermieri e soccorritori oss) a Nardò e a Lecce, due postazioni di ambulanza Victor (con a bordo solo soccorritori) a Guagnano e a Gallipoli e due automediche a Martano e a Campi Salentina.
«Le nostre richieste sono in linea con quanto previsto dall’assetto organizzativo adottato dalla Regione Puglia con delibera di giunta 1933 del 30 novembre 2016», sottolineano Piccinno e Orsini. Secondo quanto dichiarato dai due sindacalisti i ritardi nella manutenzione del parco automezzi determinerebbe uno stress su altre postazioni e sul personale che, in alcune occasioni, sarebbe messo a riposo proprio per mancanza di automezzi.
«È inconcepibile come una rete di Emergenza Urgenza che fonda le proprie carenze operative su mezzi e uomini sia fortemente disagiata nelle sue maggiori peculiarità. Per analogia e per assurdo, giusto per fare un esempio, è come se un’autobotte pronta a partire per spegnere un incendio fosse sprovvista di acqua», spiegano Piccinno e Orsini. Asl Lecce ha chiesto alla Regione di completare l’assetto della rete di Emergenza 118 così come compendiato e previsto dal Business Plan, adottato da Sanitaservice e ratificato dalla stessa Asl Lecce, che contiene una dettagliata rendicontazione dei costi per la postazione 118 analiticamente suddivisa in spese del personale, di materiali di consumo e assicurative. Cisl Funzione Pubblica ritiene che il personale autista soccorritore e soccorritore può essere attinto dalla graduatoria ancora valida senza ricorrere ad inutili e costose strategie alternative come la pronta disponibilità.