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Aree Zes, ecco come il Pnrr cambia i porti pugliesi: la regione è prima per progetti e finanziamenti

Una nuova stagione per i porti e per la logistica regionale. La Puglia, infatti, come riportato dal centro studi Openpolis, è l’area Zes (zona economica speciale) con più progetti infrastrutturali finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che prevede una serie di interventi mirati al potenziamento dei porti, in un’ottica di efficienza energetica…

Una nuova stagione per i porti e per la logistica regionale. La Puglia, infatti, come riportato dal centro studi Openpolis, è l’area Zes (zona economica speciale) con più progetti infrastrutturali finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che prevede una serie di interventi mirati al potenziamento dei porti, in un’ottica di efficienza energetica e di rispetto del territorio.

Tra le otto zone economiche speciali, che dal prossimo anno saranno unificate in un’unica area, la Puglia risulta essere la maggiore beneficiaria, contando sul numero più alto di progetti, ventuno, e di finanziamenti, per quasi duecento milioni di euro (196,84).

In termini di importi, la regione precede la Calabria e la Campania, mentre per la Basilicata saranno finanziati tre progetti per cinquanta milioni di euro. L’intervento con il maggiore importo è quello che permetterà la riqualificazione del porto di Manfredonia, in provincia di Foggia. Grazie ai centoventuno milioni di euro di finanziamento provenienti dal Pnrr, sarà realizzato un lavoro di recupero e rifunzionalizzazione del bacino alti fondali del porto.

Da sempre settore trainante del Paese, la logistica portuale nazionale, che annovera Taranto, insieme ad altre importanti realtà italiane, tra i primi porti del Mediterraneo per lo spostamento di vari tipi di merci, conoscerà ulteriori miglioramenti in ottica di sviluppo sostenibile e di potenziamento dei collegamenti già esistenti. Un ambito cruciale per l’economia italiana, ma anche un punto strategico per il commercio dell’Unione Europea, che va sempre più di pari passo con lo sviluppo sostenibile dei porti, che rientra tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 e tra gli ambiti di intervento del Pnrr.

Ma non solo porti, perché, oltre ai 2,4 miliardi del Pnrr che risultano allocati e previsti per il potenziamento ferroviario del Sud Italia, se ne sommano altri 2,3 che derivano da altre risorse. Fondi grazie a cui saranno finanziati altri trentatré progetti. Anche in questo caso, è la Puglia a risultare la maggior beneficiaria delle misure, con dodici progetti, seguita dalla Basilicata, a quota nove, e dal Molise, in cui ne saranno realizzati otto.

Ma la Puglia svetta anche nella graduatoria degli importi, con la cifra di 1,2 miliardi di euro. Anche in questo caso è seguita dalla Basilicata, regione in cui saranno realizzati interventi per 1,03 miliardi, mentre in terza posizione c’è la Lombardia con 851,8 milioni. A questi progetti, inoltre, ne va aggiunto uno di carattere nazionale che riguarda miglioramenti tecnologici su tutta la linea ferroviaria, dall’ammontare pari a 13,5 milioni di euro.

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