L’incanto della voce di Annalisa ha chiuso, a San Cataldo, il Locomotive Jazz Festival.
In tantissimi hanno partecipato all’Alba Locomotive, evento conclusivo dell’edizione 2023 del festival: due ore di musica aspettando l’alba in una San Cataldo accogliente e calorosa.
Si preannunciava uno spettacolo ricco di emozioni e suggestioni, e così è stato.
Annalisa si è “donata” senza risparmiarsi, esordendo con un “Bellissima” arrangiata in maniera originale, con un tocco di jazz e rhythm and blues. Sul palco anche il direttore artistico del festival, Raffaele Casarano, e altri musicisti che insieme a lei hanno atteso il nuovo giorno (Mirko Signorile al piano; Giorgio Vendola al basso e contrabbasso; Maurizio dei Lazzaretti alla batteria e Alessandro Montenduro alle percussioni).
Oltre ai suoi successi più apprezzati, Annalisa ha interpretato anche brani della tradizione jazz più classica, passando per Sting e Bjork senza mai perdere il contatto con i suoi fans, legati a lei da un incantesimo fatto di bravura e bellezza enfatizzata, a sua volta, dalla luce dei primi raggi di sole.
«È una figata pazzesca, per me, esibirmi in questo luogo magico e ricco di energie buone in un location così unica e speciale», ha affermato la cantautrice ligure, bellissima (è il caso di dirlo) in shorts di jeans e blazer nero e un sorriso da restare ipnotizzati.
Travolgente, simpatica, una laurea in fisica nel cassetto e tanta gavetta, la cantautrice si è distinta in questi anni con un repertorio vario che va dalle ballate al rock, dal metal all’elettropop, dalla musica leggera a quella d’autore arrivando a conquistare 25 Dischi di platino e 12 Oro. È talmente brava da poter spaziare nei generi musicali più disparati riuscendo sempre e comunque ad arrivare al cuore del pubblico. E di sicuro ci è arrivata questa volta.
Chiude, quindi, in bellezza la diciottesima edizione del Locomotive Jazz Festival. Il tema scelto quest’anno era il tempo, inteso come motore che produce ricchezza e che si trasforma in esperienza da custodire gelosamente. Il tempo è anche la misura per celebrare il ritmo che da diciotto anni scandisce il successo del LJF, nato a Sogliano Cavour nel 2006 e che ha acceso i riflettori sul Salento grazie anche ai tanti big che ne hanno solcato il prestigioso palco, animandolo con la propria arte senza mai offuscarne l’identità.