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Ai nomadi digitali piace la Basilicata: sempre più smart worker scelgono i borghi lucani

I borghi lucani suscitano interesse anche da parte dei cosiddetti nomadi digitali o south worker. Da un’indagine condotta dalla Feem sulle potenzialità del south working in Basilicata, emerge che il 58% del campione intervistato verrebbe o tornerebbe in Basilicata a lavorare da remoto, spinto prevalentemente da qualità della vita, legami comunitari e familiari e più…

I borghi lucani suscitano interesse anche da parte dei cosiddetti nomadi digitali o south worker. Da un’indagine condotta dalla Feem sulle potenzialità del south working in Basilicata, emerge che il 58% del campione intervistato verrebbe o tornerebbe in Basilicata a lavorare da remoto, spinto prevalentemente da qualità della vita, legami comunitari e familiari e più contenuto costo della vita.

La Basilicata sta lavorando per rafforzare queste potenzialità e creare nuove condizioni di sviluppo nei suoi borghi. Il vantaggio competitivo attuale di questi luoghi sta proprio nel territorio, inteso non solo in quanto paesaggio straordinario, ma anche nel patrimonio culturale materiale e, ancor più, nell’insieme dei saperi locali. La forma paese è la dimensione ideale per sperimentare qualità e green economy, circolarità dei saperi, coesione della comunità e forza dei territori, vedendo nella necessaria risposta al cambiamento climatico anche (e soprattutto) un’opportunità.

«Senza dubbio la pandemia ha rappresentato un’opportunità straordinaria per accelerare la rinascita delle aree periferiche. È una questione di qualità della vita e di dimensione più umana dello sviluppo. È questo il ritratto dei piccoli borghi e delle aree interne dell’Appennino e quasi dell’intera Basilicata, che sono anche la spina dorsale della nostra Italia», ha detto l’assessore all’ambiente, energia e territorio della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, in occasione del Workshop conclusivo “Progetto piccole stazioni: un tempo nuovo per i borghi” che si è svolto a Roma. «La bassa densità abitativa e produttiva, la grande disponibilità di spazio, la qualità ambientale di tali territori possono fungere da veri e propri attrattori straordinari. Lo dimostrano, da un lato, i numeri relativi al numero di progetti che si stanno realizzando in tutta Italia (finanziati dal Ministero della Cultura nell’ambito del Pnrr) per la rigenerazione sociale, culturale ed economica dei borghi e, dall’altro, la crescente centralità che questi luoghi un tempo periferici stanno guadagnando nel mercato turistico nazionale e internazionale» ha continuato l’assessore. .

La Regione Basilicata ha destinato oltre 18 milioni di euro di risorse proprie per supportare l’avvio di strategie di rigenerazione diffuse sul territorio regionale, perché si possa diffondere una vera e propria cultura della rigenerazione territoriale con un protagonismo centrale delle comunità locali. La programmazione 2021-2027 riserverà grande attenzione e supporto finanziario alla strategia di rigenerazione territoriale sostenibile dei borghi lucani.

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