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Ai bimbi i prodotti bio: accolto il ricorso della Ladisa che ne offriva 12. Il Tar: «Rifate la gara»

Non basta dire che i prodotti portati sulle tavole dei piccoli alunni sono a chilometro zero e a filiera corta, quello che mangiano a scuola deve essere biologico. È sulla base di questo presupposto, irremovibile e posto alla base del bando di gara per la refezione scolastica a Turi, per il quadriennio 2022-2026, che il…

Non basta dire che i prodotti portati sulle tavole dei piccoli alunni sono a chilometro zero e a filiera corta, quello che mangiano a scuola deve essere biologico. È sulla base di questo presupposto, irremovibile e posto alla base del bando di gara per la refezione scolastica a Turi, per il quadriennio 2022-2026, che il Comune di Turi avrebbe dovuto aggiudicarla alla Ladisa Ristorazione e non, invece, come aveva fatto, al raggruppamento temporaneo di imprese Pastore-Guarnieri. Lo ha sancito la prima sezione del Tar Puglia, con un’articolata sentenza nella quale si dispone l’annullamento di quell’aggiudicazione, dando ragione al ricorso della Ladisa su tutta la linea e ordinando che si rifaccia la gara.

In primis proprio sulla questione del biologico: la gara prevedeva l’assegnazione fino ad un massimo di 18 punti complessivi al progetto tecnico presentato, così distinti: impegno all’utilizzo, per tutta la durata dell’appalto, di alimenti da chilometro zero e filiera corta: un punto per ogni tipologia dei prodotti previsti dai Cam (i criteri ambientali minimi) 2020. E l’impegno all’utilizzo, per tutta la durata dell’appalto, di prodotti tipici locali: un punto per ogni tipologia di prodotto. Il richiamo ai Cam porta dunque alla necessità che i prodotti siano biologici. Pastore e Guarnieri ne avevano offerti 14 a chilometro zero e filiera corta, di cui solo uno bio (l’olio extravergine), mentre pasta di semola di grano duro e pomodori pelati erano sia bio che convenzionali.

Al contrario, la Ladisa pur avendo offerto prodotti tutti rispettosi del criterio, “ha ottenuto lo stesso punteggio massimo pari a 12. Da ciò deriva – scrivono i giudici – che l’attribuzione dei 12 punti deve ritenersi non rispettosa della legge di gara. La questione è dirimente tenuto conto dell’esiguità del distacco tra le offerte tecniche delle due partecipanti, pari ad appena 0,8 punti: 65,767 (offerta Pastore/Guarnieri) e 64,767 (offerta Ladisa), e dell’altrettanto esiguo distacco finale complessivo, tra le due proposte (tecnica ed economica) di 2,658 punti. Una corretta applicazione del criterio in questione avrebbe condotto ad un risultato ben diverso da quello contestato, tale comunque da superare la prova di resistenza della ridotta differenza di punteggio tra le proposte”.

In conclusione, i giudici hanno ordinato al Comune di Turi di “provvedere al rinnovo alla procedura di gara a partire dalla fase di presentazione delle offerte di gara. L’Amministrazione dovrà ripetere la valutazione delle offerte e procedere alla conseguente aggiudicazione, dopo l’ulteriore verifica del possesso dei requisiti previsti dalla legge di gara”.

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