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Agricoltura in crisi, in 3000 davanti ai cancelli della Regione Basilicata

Nella mattinata di ieri, a Potenza, dinanzi alla sede della Regione hanno manifestato circa 3 mila agricoltori e allevatori, i quali hanno raggiunto via Verrastro, accompagnati da 200 trattori al fine di chiedere interventi urgenti per bloccare le speculazioni in corso che rischiano di amplificare le criticità degli approvvigionamenti e aumentare ulteriormente i prezzi. L’iniziativa,…

Nella mattinata di ieri, a Potenza, dinanzi alla sede della Regione hanno manifestato circa 3 mila agricoltori e allevatori, i quali hanno raggiunto via Verrastro, accompagnati da 200 trattori al fine di chiedere interventi urgenti per bloccare le speculazioni in corso che rischiano di amplificare le criticità degli approvvigionamenti e aumentare ulteriormente i prezzi.

L’iniziativa, lanciata dalla Coldiretti, mirava a far sentire la voce del settore in occasione del Consiglio dei ministri europei dell’agricoltura, in programma a Bruxelles, chiamato a discutere di piano anticrisi e interventi straordinari dopo l’invasione dell’Ucraina.
Era presente anche l’assessore regionale alle Politiche agricole, Vincenzo Baldassarre, il quale ha incontrato i manifestanti, alla presenza del governatore lucano, Vito Bardi, collegato da remoto, e del presidente della Terza Commissione, il consigliere regionale Piergiorgio Quarto. «Si lavorerà per costruire in primo luogo un pacchetto economico che possa consentire di intervenire velocemente per predisporre delle misure di aiuto per rispondere alle priorità messe in campo dalla Coldiretti – ha spiegato Quarto -, a cominciare dalla ristrutturazione del debito attraverso le garanzie gratuite di Ismea e un fondo di un rotazione regionale, per continuare poi con interventi sui costi energetici, e dei mangimi e dei farmaci utilizzati dalle aziende zootecniche ed infine sulla possibilità di intervenire sul costo del trasporto della manodopera agricola».
Solidarietà al settore anche da parte di Giuseppe Digilio, Coordinatore Europa Verde Basilicata: «Il comparto agricolo lucano ha pagato il prezzo più alto di una politica regionale assente e disastrosa. Un controsenso in termini per una regione caratterizzata da territorio agricolo, boschivo e naturalistico. Assets principali di un’economia locale che, insieme all’agroalimentare e al turismo, avrebbe potuto da solo rappresentare il motore economico per tutta la regione. Un modello di sostenibilità che in altre regioni continua a funzionare e che in Basilicata subisce l’influenza negativa e distorta di un’idea di sviluppo che continua a rivelarsi sempre più improbabile. È altresì inspiegabile – aggiunge il coordinatore – per una regione che si è impegnata con un piano strategico di lungo periodo a garantire l’autosufficienza e il potenziamento delle forniture di gregge al paese, versare nelle condizioni di scarsa autosufficienza energetica. La regione provveda immediatamente a rivedere gli accordi con le compagnie petrolifere che hanno registrato extra guadagni dalla speculazione in atto affinché gli aumenti del prezzo del gasolio che hanno colpito duramente il comparto agricolo non si riversi anche su tutta la filiera delle produzioni agroalimentari. La testimonianza – conclude Digilio – degli agricoltori giunti a Scanzano da dove ancora si sente l’eco dei centomila contro il deposito di scorie nucleari, sia da monito e da sprono, perché si trovino immediatamente risorse economiche per mitigare gli effetti inflazionistici legati al caro carburanti».

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