A pochi giorni dalla diffusione dei primi risultati del centro antidiscriminazioni dell’assessorato al Welfare del Comune di Bari legati all’identità di genere e all’orientamento sessuale, si è verificato in città l’ennesimo atto di omofobia. A denunciare l’accaduto l’associazione Bari Pride che ha ricevuto una segnalazione da parte di un gruppo di ragazzi aggrediti verbalmente e fisicamente in pieno centro, nei pressi del lungomare.
«Eravamo in tre e a partire dalla pizzeria Piccinni 28, nell’omonima via, siamo stati aggrediti da dei ragazzini in gruppo che ci hanno lanciato addosso delle pietre. – raccontano le vittime – Nonostante le urla per attirare l’attenzione di qualcuno in cerca di aiuto, il personale della pizzeria uscito dal locale è rimasto completamente indifferente e ha solo osservato la scena, nonostante avesse piena visuale di quanto stava accadendo». I ragazzi hanno tentanto di seminare gli aggressori, ma sono stati seguiti fino al lungomare. «Nel frattempo il gruppetto che ci seguiva ha colpito e vandalizzato anche le automobili in sosta lungo il percorso – proseguono – Arrivati a Largo Eroi del mare, nonostante la presenza di famiglie, adulti e vari passanti nessuno ha fatto nulla, nemmeno una parola. Nonostante sia stato proprio qui che alla mia domanda “posso chiedervi perché lo state facendo?” è stata urlata in risposta da uno di questi ragazzini “perché siete ricchioni”».
Episodi come questo sono ormai all’ordine del giorno in città, anche se in molti casi non vengono nemmeno denunciati, rimanendo nascosti. «Siamo tremendamente amareggiati oltre che dalla violenza di questo gruppo di ragazzi, soprattutto dalla indifferenza delle diverse persone che hanno assistito all’accaduto e si sono limitate semplicemente a guardare, nonostante fosse palese il nostro bisogno di aiuto – concludono gli autori della denuncia – e il modo in cui quei ragazzini si sentissero completamente autorizzati a continuare nonostante la gente senza paura ne è la prova agghiacciante. Il messaggio che vuole passare è pertanto quello di non restare indifferenti davanti a situazioni analoghe. Nel 2023 in una città metropolitana come Bari episodi del genere non dovrebbero esistere e non esisterebbero se ci fosse una coscienza collettiva o per lo meno maggiori controlli da parte delle autorità. Infatti in tutto il tragitto, eravamo alla disperata ricerca di una pattuglia. Ma ovviamente non è stato possibile».