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A Taranto la lettera degli infermieri: «Difendiamo la sanità ionica»

L’ordine degli infermieri lancia il grido d’allarme e si rivolge ai consiglieri regionali e ai partiti politici. «Difendiamo la sanità tarantina», scrive in una lettera sulla vertenza Taranto nel mondo della sanità per le scarse risorse messe a disposizione dalla Regione nel piano triennale di fabbisogno: solo un operatore socio sanitario per tutta la provincia…

L’ordine degli infermieri lancia il grido d’allarme e si rivolge ai consiglieri regionali e ai partiti politici. «Difendiamo la sanità tarantina», scrive in una lettera sulla vertenza Taranto nel mondo della sanità per le scarse risorse messe a disposizione dalla Regione nel piano triennale di fabbisogno: solo un operatore socio sanitario per tutta la provincia e circa centottanta infermieri. «Taranto è a tutti nota per l’emergenza sanitaria e ambientale, molto meno per l’attrattività delle prestazioni sanitarie e per le apparecchiature di ultima generazione, pur essendo diretta da medici e infermieri di altissima professionalità. Se al nostro territorio non verranno restituite le giuste risorse economiche e di personale, anche come risarcimento per il tributo pagato in termini di vite umane con il caso “Ilva”, la nostra sanità anche con i buoni propositi della nuova direzione dell’Asl non potrà mai decollare e le migliori professionalità andranno altrove». Così il presidente dell’ordine professioni infermieristiche Pierpaolo Volpe, che invita tutti i rappresentanti della politica, indistintamente dal partito, a unirsi per tutelare i bisogni dei cittadini e del territorio. Per Volpe «non è dato sapere su quali modelli organizzativi sono stati predisposti i numeri del fabbisogno di personale destinato alla provincia ionica, considerando che ad oggi moltissime unità operative presentano una carenza importante di infermieri e di operatori socio sanitari (presenti solo su due turni). Con un tale fabbisogno continuerà ad essere penalizzata l’assistenza perché gli infermieri saranno costretti ad un super lavoro e a svolgere anche attività di assistenza di base demandata, invece, per legge agli operatori socio sanitari. Non è dato sapere se i tecnici della Regione nello stilare i numeri abbiamo tenuto conto delle complessità assistenziali delle varie unità operative, già da tempo oggetto di studi nazionali e internazionali per il calcolo del fabbisogno». Nei giorni scorsi, alla notizia dei soli 188 infermieri e del solitario Oss individuato dalla Regione nel fabbisogno, l’ordine aveva commentato ironicamente sperando si trattasse di un pesce d’aprile. Una ulteriore grana per i nuovi vertici della sanità ionica è rappresentata dalla nota inviata nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese ai direttori generali delle Asl, invitati a coprire la carenza di organico nei pronto soccorso con medici sottratti ad altri reparti. Sul caso è intervenuto nei giorni scorsi anche Cosimo Nume, presidente dell’ordine dei medici criticando duramente la scelta che non migliora il servizio dei pronto soccorso e anzi danneggia gli altri reparti.

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