Sulla base dei dati diffusi dall’Inail con il bollettino sul terzo trimestre 2021 e all’indomani dei tragici incidenti mortali sul lavoro dello scorso settembre, il sindacato confederale salentino ha indetto una mobilitazione partita oggi con un sit-in davanti alla Prefettura, in via XXV luglio, per chiedere più sicurezza e tutela della salute sui luoghi di lavoro.
In provincia di Lecce, secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering (che elabora dati Inail), nei primi 9 mesi del 2021 si sono registrate 16 morti sul lavoro, alle quali vanno aggiunti 3 casi di incidenti mortali in itinere (ossia nel tragitto casa-lavoro).
Con questi numeri il Salento si colloca al decimo posto della classifica delle province più colpite dalle cosiddette “morti bianche”. Se, invece, si prende in considerazione l’incidenza degli infortuni mortali sul totale degli occupati, Lecce risulta la sesta provincia italiana con un indice pari a 71,7 morti per ogni milione di occupati.
Analizzando nel dettaglio il bollettino Inail emerge chiaramente come in provincia di Lecce, nei primi nove mesi dell’anno, siano stati denunciati 3.074 incidenti sul lavoro, contro i 2.506 dello scorso anno: il 22,7% in più. La mortalità è più che raddoppiata. Aumentano anche le denunce di malattie professionali (forse a causa della pandemia): 659 denunce contro 406 (il 62,3% in più).
Allargando il punto di vista alla Regione, si scopre che in Puglia le denunce di infortunio sono state 17.666, contro le 16.749 dello scorso anno. L’aumento maggiore si registra nel settore industriale e dei servizi, seguito da quello dei trasporti e magazzinaggio. Sempre tristemente “attuali” gli incidenti nell’edilizia e nel metalmeccanico. Quanto alle malattie professionali, in Puglia si registra un incremento delle denunce pari al 61,2%: al 30 settembre 2021 le denunce sono 3.047, un anno fa erano 1.890.
Durante il presidio di questa mattina, i segretari generali territoriali di Cgil, Cisl e Uil – Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto – sono stati ricevuti dal capo di gabinetto del prefetto Beatrice Mariano: «Non è possibile pagare alla ripresa economica post-Covid un prezzo così alto in termini di vite umane e di salute», dicono i sindacalisti. «Al prefetto abbiamo chiesto un più attento monitoraggio di cantieri, fabbriche e luoghi di lavoro in genere, attraverso la sensibilizzazione degli organi preposti al controllo della regolarità del lavoro e del rispetto dei protocolli e delle leggi sulla sicurezza. Inoltre abbiamo chiesto l’istituzione di un Osservatorio provinciale permanente ad hoc, con il coinvolgimento delle parti datoriali, sindacali, delle istituzioni (Asl, Spesal, Inail, Inps, Itl) e dei decisori politici. Abbiamo appreso con soddisfazione che la Prefettura ha accolto la nostra richiesta ed è già al lavoro per la costituzione di un tavolo permanente sulla sicurezza sul lavoro, che a questa provincia finora è mancato».
Per giungere ad un mondo del lavoro più sicuro, Cgil Cisl e Uil da tempo chiedono l’assunzione di ispettori e tecnici della prevenzione (Ispettorato del Lavoro, Inail, Asl, medicine del lavoro), ulteriori investimenti in sicurezza, l’introduzione dell’aggravante nel codice penale di “infortunio mortale sul lavoro” in caso di condanna dell’impresa.
Altre iniziative sindacali sono previste per formare ed informare i lavoratori e sensibilizzare la cittadinanza sul tema.