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A DigithON start up a confronto con i rettori: «Il mondo va alla velocità dei giovani. Dobbiamo adeguarci»

«Dobbiamo guardare avanti e immaginare la Puglia tra 20 anni fornendo ai giovani di oggi gli strumenti necessari per costruirla quella Puglia», ma soprattutto «dobbiamo discutere di quale visione ci deve essere della Puglia. Penso che DigithON, gli Atenei e i Politecnici possano essere cassa di risonanza per costruire una visione della Puglia nel mondo».…

«Dobbiamo guardare avanti e immaginare la Puglia tra 20 anni fornendo ai giovani di oggi gli strumenti necessari per costruirla quella Puglia», ma soprattutto «dobbiamo discutere di quale visione ci deve essere della Puglia. Penso che DigithON, gli Atenei e i Politecnici possano essere cassa di risonanza per costruire una visione della Puglia nel mondo». Così dal palco delle Vecchie Segherie di Bisceglie, dove è in corso la giornata conclusiva di DigithON, il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino e il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini intervistati dal direttore del TgNorba Enzo Magistà.

Al centro della discussione l’intelligenza artificiale e la velocità che l’innovazione tecnologica impone. «Il mondo va alla velocità dei giovani – ha detto Cupertino -. I ragazzi sono abituati a cercare e prendere quello che gli serve». Per questo tocca alle Università «assecondare questo desiderio di flessibilità nei percorsi di formazione. Pensare di arginare la velocità – ha spiegato – è impossibile». La soluzione quindi è fornire agli studenti «gli strumenti per poter utilizzare con consapevolezza la tecnologia».

«Stiamo andando a una velocità che è quella della storia, ma non governiamo i processi – ha detto Bronzini -. A me interessa che l’uomo governi e non che la tecnologia vada avanti».

Secondo Cupertino le Università «devono lavorare per riuscire a guadagnare un livello di visibilità internazionale, devono ragionare in un’ottica di internazionalizzazione a braccetto con le imprese».

Rivolgendosi alle startup presenti in platea, Bronzini ha ribadito la necessità di creare un ecosistema che possa permettere loro di creare valore.

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