«Diamo concretezza alla giornata dell’8 marzo con un atto veramente significativo. Da oggi i bandi e gli avvisi della nuova programmazione dovranno valutare la riduzione del gap di genere», è il commento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla delibera approvata dalla Giunta e proposta dalla sezione Politiche di genere e dalla consigliera del presidente Titti De Simone, con la quale si introduce in tutti gli atti amministrativi della Regione, il nuovo strumento della Valutazione di impatto di genere (Vig).
«La Puglia – aggiunge Emiliano – è la prima regione in Italia ad intervenire in direzione della Strategia europea per la parità di genere, con uno strumento che valuta le ricadute degli investimenti e delle sue politiche».
Il processo è stato introdotto grazie all’approvazione dell’Agenda di genere (il cui percorso di costruzione era stato avviato proprio l’8marzo dello scorso anno) e impegna tutti i Dipartimenti, le sezioni e gli uffici dell’amministrazione regionale ad introdurre un sistema di valutazione che sarà applicato a tutti i bandi e gli avvisi a valere della nuova programmazione dei fondi europei e di quella ordinaria, in tutti i settori. Progressivamente la Vig sarà estesa a tutti gli atti dell’amministrazione. Il modello Vig regionale definisce gli step del processo di valutazione, gli indicatori per l’analisi di contesto e la valutazione di scenario, i criteri di genere per la stesura delle direttive e dei bandi e i criteri di genere la selezione delle operazioni, un set minimo di indicatori sensibili al genere per la valutazione degli effetti, di modo da individuare, valutare e monitorare l’impatto di genere.
«La domanda a cui risponde la Vig – spiega Titti De Simone – è: questa legge, questa politica, questo programma (o questa misura) riducono, mantengono o aumentano le disuguaglianze di genere? Si chiede pertanto ai decisori politici e ai responsabili amministrativi di considerare, nel momento della pianificazione e della predisposizione di un atto, i principali gap di genere e di individuare le misure più idonee a ridurli».