Alzino la mano coloro che davvero sapevano il motivo per cui la nota emittente radio-televisiva di Conversano si chiamasse Norba. No, dai, non ci credo che lo sapevate tutti. Se è così, complimenti. Vi assicuro che molta gente non ne ha idea né si è mai posta il problema. Norba, perché un tempo era Conversano stessa che sembra si chiamasse Norba, costruita con pietre possenti su quella collinetta da cui ancora oggi domina il resto della città. Non so voi cosa ne pensiate, ma io amo da sempre questo raffinato paese (paese un cavolo, a dire il vero, visto che ci sono 25mila abitanti) che è ancora oggi molto sottovalutato e dove conosco persone che amano viverci per la sua serenità e quel quid di “meditativo” che sembra pervaderla.
Basta fare un giro nei bei vicoli del suo affascinante centro storico per intravedere una sottile linea di confine tra passato e presente che a Conversano trasmettono l’idea di essere davvero legati da un filo comune. Oggi si tende a guardare solo ciò che c’è di visitabile, ma si tratta di una meta che è stata sempre molto ambita sin dall’antichità. Non solo da un punto di vista religioso (sembra sia stata un importante centro spirituale), ma anche da un punto di vista territoriale vero e proprio. Considerando che è stata contesa nei secoli dai bizantini, dai longobardi, dai principi di Salerno, dai conti di Acquaviva di Aragona, e chissà da quanti altri. A conferma del grande fascino di questo caratteristico luogo che ancora oggi seduce. Forse anche per via della sua vicinanza a molti altri posti.
Basti dire che Bari e Alberobello vi distano soltanto 30 chilometri e Polignano a Mare addirittura appena dieci. E che confina anche con Mola di Bari, con Cozze, con Castellana Grotte e con Putignano. Conversano, in effetti, dà l’impressione di essere un po’ al centro di tutto. Anzi, più in alto di tutto, con la sua famosa piazza della Concordia, o largo della Corte che dir si voglia, ovverosia la via del passeggio, a dominare incontrastata. Mettendo in risalto lo strepitoso castello, una autentica goduria per gli occhi, un tempo residenza dei conti che la abitarono e al cui interno v’è la pinacoteca comunale. E separando questa zona pedonale dal resto della città, come a voler dire «io sto qui, e se volete vedermi siete voi a dover venire da me». In maniera forse un po’ civettuola, ma con la consapevolezza di chi sa e a ragione di essere bello e di poterselo dunque permettere.
A Conversano c’è anche tanto altro. Come la suggestiva cattedrale di Santa Maria Assunta, il monastero di San Benedetto o il castello Marchione. Ed è anche oggetto di numerosi eventi gastronomici o culturali. Pensiamo alla sua famosa sagra delle ciliegie (ciliegia ferrovia, naturalmente) che, Covid permettendo, si svolge a fine maggio; alla festa della Madonna della Fonte e ai sempre molto apprezzati “Novello sotto il Castello” o “Imaginaria Film Festival”. Tutti eventi che catalizzano l’attenzione di un numero considerevole di turisti, ansiosi non solo di trascorrere una bella serata, ma anche di godere di quell’ambiente dove il tempo sembra essersi davvero fermato.
E sì, a Conversano ci sono poi anche Telenorba e Radionorba, tra i principali centri di informazione giornalistica e di intrattenimento della Puglia. Oltre importanti strutture ricettive, come per esempio l’agriturismo-masseria “Montepaolo”, immerso nella natura. Quella natura che è spesso oggetto anche delle lodevoli passeggiate organizzate dalla associazione Polyxena, autrice anche di altri eventi di rilievo che forse non ancora tutti conoscono e che meritano sicuramente un pubblico encomio e una ancor più ampia considerazione. Tanto, tanto davvero da vedere e di cui parlare. Al punto che, più che Conversano, forse il nome giusto sarebbe Conversiamo. Perché, tra la visita di un posto e di un altro, di Conversano non si può che parlare. E farlo in compagnia è sempre più bello e piacevole.