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Regione Puglia, in Via Gentile l’aula dei trasformisti: 1 su 4 ha cambiato casacca

Entrare in un’assemblea elettiva con una casacca e uscire con la stessa è ormai una rarità. Vale per i parlamentari, ma i consiglieri regionali pugliesi non fanno eccezione. Basti pensare che, allo stato attuale, circa il 25% degli eletti nell’aula di Via Gentile ha cambiato gruppo, qualcuno addirittura schieramento. E alla fine della legislatura mancano…
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Entrare in un’assemblea elettiva con una casacca e uscire con la stessa è ormai una rarità. Vale per i parlamentari, ma i consiglieri regionali pugliesi non fanno eccezione. Basti pensare che, allo stato attuale, circa il 25% degli eletti nell’aula di Via Gentile ha cambiato gruppo, qualcuno addirittura schieramento. E alla fine della legislatura mancano circa sei mesi, nel caso in cui le elezioni regionali fossero fissate nel prossimo autunno, o un anno, qualora il voto slittasse alla primavera 2026: un tempo sufficiente per qualche altra sorpresa.

Il fenomeno

Quello dei cambi di casacca in Consiglio regionale è un fenomeno trasversale, nel senso che riguarda quasi tutti i partiti e le liste. A cominciare dalle civiche che, negli ultimi cinque anni, hanno offerto a diversi esponenti una “zattera” a bordo della quale passare da una sponda all’altra dell’Aula, spesso con notevole disinvoltura.

Nelle coalizioni

Molti consiglieri, dunque, sono transitati da un gruppo all’altro all’interno della stessa coalizione. Vuoi per aumentare il “peso specifico” del proprio voto, vuoi per avere visibilità, vuoi per dare vita a gruppi inizialmente inesistenti. Nel centrosinistra, il consigliere Ruggiero Mennea e l’assessore Fabiano Amati, pur essendo stati eletti nel 2020 col Partito democratico, hanno successivamente formato il gruppo di Azione al quale ha aderito quel Sergio Clemente che nel frattempo aveva abbandonato la lista dei Popolari: cambiamenti che per qualche tempo hanno paralizzato la maggioranza del presidente Michele Emiliano e che ancora determinano tensioni con le altre formazioni del campo largo, a cominciare dal Pd.

Sempre all’interno del centrosinistra, il foggiano Antonio Tutolo, eletto nella lista Con, è transitato prima nel gruppo misto e poi nell’altra civica Per la Puglia. Percorso simile per l’assessore salentino Sebastiano Leo, eletto tra i Popolari e poi entrato in Per la Puglia, e per il virologo brindisino Pier Luigi Lopalco, entrato in Consiglio sotto il simbolo di Con e destinato a uscirne sotto quello del Pd.

Nel centrodestra, invece, il foggiano Napoleone Cera ha abbandonato Forza Italia per la Lega, mentre l’altro foggiano Paolo Dell’Erba ha detto addio alla civica La Puglia Domani per accasarsi tra i berlusconiani. Singolare, infine, il caso di Paolo Pagliaro, capogruppo de “La Puglia Domani”, che nelle scorse settimane ha annunciato l’adesione a Fratelli d’Italia con cui sarà candidato alle prossime regionali.

Da una coalizione all’altra

Non manca, ovviamente, chi ha cambiato non solo partito o lista, ma addirittura schieramento. È il caso di Giuseppe Tupputi che, eletto nei ranghi di Con, si ritrova oggi in Forza Italia. Percorso inverso, invece, per Stefano Lacatena, entrato in Consiglio con i berlusconiani e oggi esponente della civica più vicina a Emiliano. Come Lacatena anche Saverio Tammacco, esponente dell’altra lista di centrosinistra Per la Puglia sebbene eletto nello schieramento opposto con La Puglia Domani.

Il gruppo misto e il M5S

Il gruppo misto, invece, ha accolto Massimiliano Stellato. Il consigliere tarantino è arrivato in Consiglio con i Popolari per Emiliano, poi è passato nel misto, dopodiché ha aderito a Italia Viva dichiarandosi all’opposizione, successivamente ha rotto con i renziani e infine ha ufficializzato in rientro in maggioranza, sebbene formalmente nel misto. Di quest’ultimo fa parte anche Anita Maurodinoia, eletta nel 2020 col Pd che poi l’ha messa alla porta dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Bari per presunta corruzione elettorale.

E il Movimento Cinque Stelle? I consiglieri Cristian Casili, Rosa Barone, Grazia di Bari e Marco Galante non hanno mai cambiato partito ma, pur essendo stati eletti all’opposizione di Emiliano, non hanno esitato a entrare successivamente in maggioranza per poi uscirne dopo gli scandali giudiziari che hanno coinvolto esponenti politici di centrosinistra.

La legge affossata

A ogni modo, i cambi di casacca nell’aula di Via Gentile potrebbero non essere finiti. È lecito aspettarsi, infatti, che tanti consiglieri vogliano riposizionarsi in vista delle elezioni. Non bisogna dimenticare, inoltre, che quegli stessi consiglieri hanno recentemente bocciato il disegno di legge “anti-trasformisti” proposto da Luigi Caroli, consigliere brindisino di Fratelli d’Italia tra i pochi a non aver cambiato casacca.

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